Sarri-Mancini, scudetto guerra e pace

Il napoletano: «Nessuna distrazione». Il rivale: «Penso a prendere Herrera»

Claudio De Carlinostro inviato ad Appiano G.Il calcio che parla inquieta. Vorremmo microfoni a bordo campo, interviste agli arbitri, cronisti dentro lo spogliatoio e cimici sparse qua e là. Poi scopriamo che non è vero che tutto fa spettacolo, ma tutto fa chiasso. Così non si è parlato dell'eliminazione del Napoli primo in classifica e della qualificazione dell'Inter alla semifinale di coppa Italia, avrebbe commentato Josè Mourinho. Comunque adesso è finita, tutto risolto, stop alle telefonate, Sarri ha presentato le sue scuse e Mancini le ha accettate. Soffrendo. «Ho visto Roberto molto dispiaciuto, molto toccato. L'ho visto anche invecchiato, credo abbia sofferto molto», ha detto Paulo Sousa. Lui lo ha visto in tv, noi ieri ad Appiano. Confermato, il Mancio senza quella faccia da schiaffi che fa tanto Inter, inquieta. Ha detto che c'è stato un comunicato ufficiale della società: «Capitolo chiuso».A Castel Volturno uguale: «Mi dispiace essere passato per razzista e omofobo. Dovrei tirare in ballo cose e fatti, ma non è il caso perchè certe cose si fanno in privato - ha fatto sapere Sarri -. Sono solo uno che ha sbagliato e si è preso le sue responsabilità. Non risponderò più a domande su quanto avvenuto, le mie scuse sono state accettate e la vicenda si chiude qui». Anche perché quando ha tentato di metterci una pezza ha peggiorato la situazione prendendosi una denuncia per diffamazione dal presidente della Democrazia Cristiana Nuova, formazione politica di cui avevamo perso le tracce per specifica nostra ignoranza. La conferenza pre Carpi di Appiano è volata via con molta discrezione, tipo dicci quello che vuoi noi registriamo. E allora il Mancio ha perfino accettato di parlare di mercato: «Ho un debole per Guarin, se andrà via lo farà per sua volontà, lui pensa di aver concluso un percorso qua all'Inter. Ranocchia è qui, se andrà alla Sampdoria come sembra servirà un innesto. Ma Rolando è impossibile, cerchiamo un prestito gratuito. Lavezzi lo volevo all'Inter già la volta precedente, poi ho tentato di portarlo al City, è ancora forte, ma non credo sia possibile ora, più probabile a giugno». E ha spiegato anche che non ce l'ha nè con Lotito nè con Tavecchio: «Che per altro conosco poco. Io ct è una cosa campata per aria come la panchina del Chelsea, non ora, non adesso che dobbiamo giocarci il resto del campionato, sono vicino a Herrera come numero di panchine e vorrei raggiungerlo». Mancio tutto cuore e tenerezza, le fans potrebbero scoppiare in lacrime. Affronta il Carpi per la terza volta, 4-2 a Brunico e 2-1 a Modena il 30 agosto: «Sfida pericolosa ma le abbiamo affrontate tutte e nessuna ci è stata superiore».Parlava di serie A, per ora in cima c'è il duellante Sarri, con merito: «Squadra distratta da tutto quanto è successo? - spiega il tecnico capolista - No. Di solito quando i ragazzi vedono due adulti che litigano si fanno una risata.

Ora c'è da pensare alla sfida in casa della Sampdoria e abbiamo la possibilità di rispondere sul campo, anche la Juventus al Ferraris ha sofferto». Dell'Inter è stato costretto a parlare nuovamente per via dell'eliminazione in coppa: «Lì ho sbagliato io, perchè ho tentato di gestire la situazione in vista dei supplementari». Serataccia.

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