Il coro in casa del Napoli è unanime: «Conta solo essere primi a maggio». Ma prendersi il titolo d'inverno, effimero eppure suggestivo, ha già garantito sette volte su dieci nella storia della serie A il triangolino tricolore sulle maglie. Sotto il Vesuvio non si fanno nemmeno più gli scongiuri, forti di una truppa che a suon di record continua a macinare punti: 99 punti in 39 partite nell'anno solare 2017, con 96 gol segnati e venti risultati utili (18 le vittorie) fuori casa. Nessuno era riuscito a fare così bene lontano dalle mura amiche, nemmeno l'Inter del 2007 di Roberto Mancini - l'ultima a infilare una striscia lunga - fece così bene.
La trasferta di Crotone - pure sofferta soprattutto nel secondo tempo - legittima il ruolo della squadra di Sarri che viaggia al ritmo vertiginoso del girone di ritorno del campionato scorso, la definizione di un sogno - quello di prendersi lo scudetto dopo 28 anni - e la certificazione di un'identità vincente. Oggi il Napoli si metterà davanti alla tv senza patemi, non dovendo attendere il risultato della Juventus a Verona: Insigne e compagni stapperanno lo spumante che annuncia l'arrivo del nuovo anno con il primato di metà cammino.
Già in quattro occasioni la truppa azzurra è stata davanti a tutti al giro di boa e due volte (con Maradona in campo) è arrivata in fondo. L'ultima volta, neanche a dirlo, fu con Maurizio Sarri due anni fa. La differenza da allora sono i 7 punti in più in classifica e la consapevolezza di avere meccanismi rodati ma anche una continuità di rendimento. Che dovrebbe essere garanzia di ambizioni, visto che al gioco spettacolare ammirato anche fuori dall'Italia si è aggiunto quel cinismo necessario a vincere anche le gare meno brillanti (come ieri sera) e la maturità di rialzarsi subito da contraccolpi psicologici negativi (vedi il ko interno proprio contro la Juve). A gennaio, poi, si giocherà un'altra partita: Sarri ha il limite del turnover ridotto che alla lunga potrà essere un handicap, anche se il mercato invernale porterà qualche rinforzo e magari il tecnico ruoterà di più la rosa.
In attesa che il tridente torni decisivo sotto porta (Mertens e Callejon sono rimasti a secco anche a Crotone, mentre un tiro di Insigne si è stampato sulla traversa), il Napoli si affida al suo capitano. Marek Hamsik, diventato sabato con la Sampdoria il miglior cannoniere della storia azzurra (evento celebrato con uno stemma speciale sulla sua maglia), ha segnato per la terza gara di fila. Mettendosi alle spalle l'incubo di quel record che apparteneva a Maradona e di un inizio di stagione tormentato. Alla faccia della scaramanzia, il numero 17 del Napoli ha realizzato al 17' il suo gol 117 con i partenopei, decisivo per la vittoria.
Su un terreno non bellissimo, la squadra di Sarri controlla le operazioni per un tempo con un possesso palla non devastante come l'81 per cento dell'ultima gara giocata
allo Scida, poi soffre un po' nella ripresa con Reina chiamato agli straordinari da un Crotone orgoglioso anche se poi sfiora il raddoppio con Insigne e Diawara. Basta questo per prendersi i 3 punti e il titolo d'inverno.
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