Sassuolo fra le grandi, Lazio piccola piccola

Berardi, indisponibile per Conte, gioca e segna su rigore Missiroli raddoppia per gli emiliani. Una traversa per parte

Sassuolo fra le grandi, Lazio piccola piccola

N on segnava dal 31 maggio, Domenico Berardi. E la settimana scorsa aveva salutato il ct Conte e la Nazionale per un problema muscolare. Ieri però era in campo con il suo Sassuolo e dopo meno di dieci minuti aveva già timbrato il cartellino dal dischetto costringendo la Lazio a una partita di rincorsa: alla fine gli emiliani vinceranno 2-1 (raddoppio di Missiroli, gol di Felipe Anderson) e la loro classifica è tornata a essere splendente. Magari il patron Squinzi non parlerà più di scudetto (come ha fatto di recente) per non scatenare sorrisini e sarcasmi, ma è un fatto che i neroverdi vanno ormai considerati una delle squadre più pericolose da affrontare.

Di contro la Lazio ha ancora una volta fallito l'esame di maturità lontano dall'Olimpico (tre sconfitte su quattro, 12 gol subiti), apparendo disordinati e poco concreti. Nel finale c'è stata una reazione più di rabbia che di altro, buona per riaprire la partita ma non per portare a casa almeno un pareggio che avrebbe comunque avuto il sapore del brodino. Insomma: bravo il Sassuolo, ma dalla squadra di Pioli (rimasta in dieci nel finale, dopo il rosso per doppia ammonizione a Cataldi) sarebbe stato logico aspettarsi qualcosa di più e di meglio.

Berardi, dunque. Freddo nel battere Marchetti dagli undici metri dopo un dubbio contatto in area tra Lulic e Cannavaro, con l'arbitro Guida che si fidava dell'assistente d'area Cervellera. Erano passati appena sette minuti e gli ospiti avrebbero avuto tutto il tempo per riorganizzarsi. Invece, complici le assenze di Parolo e Biglia a centrocampo, la confusione la faceva da padrone anche se Milinkovic avrebbe avuto un paio di volte la possibilità di pareggiare: fallite quelle (complice anche la traversa), era il Sassuolo a meritare il raddoppio con una serie di ripartenze che, dopo un servizio al bacio di Vrsaljko, portavano infine Missiroli a battere Marchetti. Ci sarebbe stato spazio anche per il 3-0, ma Falcinelli ha colpito la traversa: Keita, subentrato a Onazi, spediva allora in rete Felipe Anderson a metà ripresa senza che la gara cambiasse per davvero.

Sassuolo in controllo, difesa bloccata e zero distrazioni: l'ultima mischia regalava ancora una chance a Milinkovic, ma la mira era sballata.

Con Berardi, nel frattempo sostituito, a fare il tifo dalla panchina e Squinzi a mordersi la lingua. Magari lo scudetto no, ma perché negarsi la possibilità di lottare per un posticino in Europa?

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