Il Sassuolo incubo di Allegri sprofonda la Juve all'inferno

Due anni fa costò a Max la panchina del Milan Bianconeri in dieci dal 38' per l'espulsione di Chiellini

Il Sassuolo incubo di Allegri sprofonda la Juve all'inferno

In dieci per più di un tempo, causa il rosso per doppia ammonizione a Chiellini. Con poche idee, un Mandzukic inguardabile e senza Marchisio, rimasto in albergo a curarsi l'influenza. Risultato: la Juventus cede (1-0, Sansone su punizione) al cospetto del Sassuolo, vera bestia nera di Allegri che pure lo aveva guidato alla prima storica promozione in serie B, dando in pratica l'addio al sogno di rimonta scudetto e vedendo allontanarsi non di poco anche la zona Champions.

Non una gran partita, anzi. Il Sassuolo non fa giocare i campioni d'Italia: li aggredisce, toglie loro il fiato e non lesina il gioco sporco per non dire duro. Chiellini si innervosisce al pronti via e si becca un giallo che sarebbe poi risultato determinante, di tiri in porta non se ne vedono e quello che si nota è la nuova cresta dorata di Pogba. Poco altro. In mezzo al campo, detto dell'assenza di Marchisio, manca anche Khedira: al suo posto Sturaro e la differenza si vede tutta. Così, il Sassuolo regge e fa pure male a Buffon. Con Sansone, paisà nato in Germania da genitori emigranti, cresciuto nel Bayern Monaco («ma ho sempre tifato Italia - ha raccontato -. Quando l'Italia batté la Germania nella semifinale mondiale del 2006, andai a scuola avvolto in un tricolore») ed esploso in provincia: la punizione con cui batte SuperGigi ricorda quelle di Pirlo, una rasoiata e via, secondo gol in campionato e magari il ct Conte sorridente visto che trattasi di attaccante esterno nel giro azzurro. Juve chiamata alla reazione, allora. Un destro a giro di Pogba costringe Pegolo a una parata non facile, poi reagisce anche Chiellini ma nel modo sbagliato: fallo su Berardi e via sotto la doccia, con Gervasoni protagonista della serata non sempre in modo positivo. Sturaro scala sulla linea difensiva, Dybala prova a lanciare segnali di vita ma all'intervallo la Juve è sotto e non pare proprio dentro la partita anche perché, quando la palla arriva dalle parti di Mandzukic, torna indietro come una pallina da tennis contro il muro: mai in cronaca, il croato. Segue una ripresa all'assalto da parte dei bianconeri in maglia rosa: Pogba sfiora subito il pareggio in mischia, Allegri manda in campo Morata per Mandzukic (toh), Cuadrado ci prova pure lui e, insomma, i bianconeri adesso non paiono in inferiorità numerica. Certo non si vede sempre un gran calcio, ma la voglia non manca e qualche idea in più rispetto al primo tempo si intravede: i neroverdi comunque resistono, chiedono al neoentrato Defrel qualche contropiede e respirano quando possono.

Entra persino Hernanes, la cui punizione finisce altissima: non è serata e non è stagione, almeno per ora.

Sabato pomeriggio, il derby contro il Toro. Che guarda i cugini dall'alto in basso da inizio campionato e che certo sogna di procrastinare il più possibile un momento per certi versi storico.

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