Sbaglia il nome di Astori e il Perugia lo licenzia

Francesco Bircolotti. Chi è costui? Un eroe, grazie a Massimiliano Santopadre. Chi è, di nuovo, quest'ultimo? Incomincio dalla fine: trattasi del presidente del Perugia calcio, attivo nel settore abbigliamento, un tipo energico, umorale, istintivo. Al punto che ha licenziato il Bircolotti Francesco, colpevole di avere sbagliato, per due volte, la pronuncia del cognome di Davide Astori, chiamandolo Astolfi, annunciando il minuto di raccoglimento allo stadio Curi, prima di Perugia-Brescia. Un lapsus che, secondo il Santopadre, di nome ma non di fatto, non può avere scuse nemmeno nell'emozione e commozione del momento, tra lacrime e cordoglio di tutti i presenti nello stadio perugino. Bircolotti è, anzi, era, lo speaker ufficiale del Perugia, la sua voce riempiva di calore i tifosi del grifone, l'annuncio della formazione e del marcatore goleador rappresentava l'apice di qualunque partita.

Ma quel Astolfi al posto di Astori gli è costato caro, perché al Santopadre, tutta una parola ovviamente, certe cose non vanno giù, non si può far finta di niente anche se di niente si tratta. Il Curi ha osservato il silenzio, prescindendo dall'Astolfi, Bircolotti ha commesso un errore lieve, il suo licenziamento è una offesa all'intelligenza, oltre che al contratto di lavoro. Ma è meglio non addentrarsi sul terreno del buon senso che, nel mondo del calcio, è argomento in via di estinzione da tempo immemore. Bircolotti troverà sicuramente un altro microfono per far sentire la sua voce e il suo pensiero.

Sarebbe bastata una lettera di ammonizione, sarebbero bastate le scuse alla famiglia di Astori e alla Fiorentina. Ma Santopadre Massimiliano è un uomo tutto di un pezzo, anche se vittima di sbalzi umorali stavolta ha voluto dare l'esempio. Del resto era prevedibile: lui si occupa di abbigliamento e non conosce le mezze misure.