Scelte di mercato ricadute sulle panchine

di Franco Ordine

S e le colpe del mercato ricadono sulle panchine. È il destino del nostro calcio dominato dalla Juve cannibale che riesce persino a fare a meno di CR7 visto che le basta l'indispensabile Mandzukic per domare il rivale più atteso. Sì, parliamo dell'Inter, accreditata del credito maggiore a mercato chiuso, grazie all'arrivo di Nainggolan afflitto da malanni muscolari e di altri puntelli come De Vrij, Asamoah, Politano e Lautaro Martinez. Bene: al rientro da Torino, oltre a Icardi (per la serata dedicata alla festa compleanno di Wanda Nara), il popolo interista ha mandato sotto processo il tecnico di Certaldo. Sarebbe responsabile, a leggere le critiche più aspre, della sostituzione di Politano, trascurando la tenuta di gioco e le golose occasioni sprecate. L'interrogativo è lecito: e se l'errore fosse un altro? E cioè il rendimento mediocre di Vrsaljko? Per tralasciare della strategia complessiva del mercato neroazzurro che lasciò partire Cancelo per puntare su Nainggolan sacrificando il talento di Zaniolo.

Nessuna colpa può essere messa sul conto di Gattuso se il pezzo forte del suo mercato estivo, Higuain, invece di marcare la differenza, continua a farsi ossessionare dalla ricerca del gol, dimostrando un egoismo cieco. Il mancato successo sul gagliardo (e sprecone) Toro di ieri sera equivale alla coincidenza persa per approfittare del rallentamento di Lazio e Roma e avvicinarsi in modo minaccioso all'Inter.

Sempre al mercato bisogna fare riferimento per decifrare quel che sta accadendo a Roma. Di Francesco che subisce ogni anno l'indebolimento complessivo della rosa, non può essere il capro espiatorio specie se la sua difesa pasticciona concede al Cagliari in 9 di rimediare un pari nel recupero. Il ritiro punitivo non è mai una soluzione specie se in assenza di Dzeko, l'evanescente Schick, pagato qualcosa come 40 milioni, non è riesce a rimpiazzarlo. Simone Inzaghi, da questa estate, è diventato l'imputato numero uno secondo Lotito che ha resistito alle sirene rossonere per Milinkovic Savic.

Lui e Luis Alberto sono diventati, a pochi mesi dalla stagione strepitosa, due sbiaditi parenti. La lezione, in questo caso, può essere la seguente: se ti capita la proposta indecente, trattenere un calciatore discontinuo come sanno essere i serbi, non è mai una buona idea.

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