Lo schiaffo di Moratti «Strama e Branca? Il futuro lo decido io»

«Con il Bologna c'è stato un collasso, soprattutto nel primo tempo. C'è grande delusione, certe partite magari le riacciuffi ma è grave buttare via un tempo. Cosa farò se non riusciremo ad arrivare terzi? Intanto cominciamo ad arrivare terzi».
Massimo Moratti ha tirato dentro tutti perché ce l'aveva con tutti, anche con se stesso. E non era certo il momento migliore per andare a chiedergli un atto di bontà: «Branca ha detto che lui e Stramaccioni la prossima stagione ci saranno ancora? Si, sì, ho sentito. Ma ha anche aggiunto che poi deciderà il presidente. Sono della stessa idea, quindi decido io».
È una bella sciaboilata, dai. L'avessero messa in campo a Londra o domenica sera, magari quella domanda a Branca non gliela avrebbero neppure fatta. Il presidente è solo, l'ha detto lui, e adesso si è proprio stufato. Saranno anche tutti quei direttori che non fanno i direttori, o la rosa di 5 portieri, 10 difensori, 12 centrocampisti e 5 attaccanti che non para, non difende e non attacca, o tutti quei preparatori che non preparano o i medici che non guariscono, o magari quell'allenatore troppo giovane, ma in realtà si sente solo e in tutto questo, finisce per essere qualcosa di più di un presidente che non vince. E quando l'altra sera alla trattoria «La madonnina», in bombetta come i fondatori, ha spiegato, quasi prendendosi in giro, che se non li difende lui i suoi indifendibili uomini, non li difende nessuno, è riuscito perfino a farsi voler bene dagli irriducibili che vorrebbero rasare tutto, presidenza compresa. «Non saprei a chi lasciare - ha risposto a chi chiedeva se avesse una mezza idea di cedere la società -. Uno l'avevo trovato...».
È perfino riuscito a difendere Antonio Cassano, e lo ha fatto con una logica che non fa una grinza: «Siamo rimasti con due attaccanti, cosa facciamo, ne facciamo fuori un altro?». Ma adesso i tifosi vogliono solo sapere se si possono fare tre gol al Tottenham senza Bale squalificato, e se si può agguantare il preliminare Champions. Il Liverpool domenica ne ha fatti due ai londinesi che giocavano in Fa Cup con Gareth Bale. Ma poi se le forze devono concentrarsi sul terzo posto, vale la pena illudersi? Le strade del centro sono già piene di londinesi, altra cultura, quelli seguono il loro club anche quando va sui campetti di periferia per un sedicesimo di Coppa di Lega contro una squadra di terza divisione, vediamo quanti interisti saranno a San Siro giovedì sera...
Moratti ha chiesto una società con un maggior senso di appartenenza, e si è messo in mezzo: «Intendo come valori - ha spiegato -. Bisogna però anche essere freddi nel valutare e ricostruire il morale. Ogni giorno si ragiona per vedere cosa succede». Tutti sotto esame, l'abbiamo già sentito, Strama deve iniziare a fare di testa sua, a volte sembra più solo del presidente, ne faccia un punto d'orgoglio, il problema non è mettere in campo Cambiasso, Zanetti, Stankovic e Chivu, il problema è che alla fine, i migliori spesso sono ancora loro. Con lui il presidente sta avendo una pazienza insospettabile, Strama ne ha già perse nove, per molte meno sono stati esonerati Bianchi, Hodgson, Simoni, Lucescu, Castellini, Lippi, Cuper, Benitez e Gasperini, un bel mazzo. «Fiducia in Stramaccioni? Per conto mio se tutto rimane così, ma con risultati diversi, mi va bene». Per ridargli fiducia serve un'altra spazzolata, il celeberrimo tagliatore di teste chiamato d'urgenza questa estate, alla fine ha tolto di mezzo solo i più innocui.

La stagione a tre mesi dalla fine sembra irrimediabilmente compromessa, e il problema non è Schelotto a metà campo, Milito rotto, Zanetti che non ne salta una, Carew con la milza che esplode, i cinesi che spariscono e lo stadio che resta un progetto. Moratti l'ha capito e non c'è niente di peggio di un buono che s'è stufato: «Stramaccioni? Massì!» E intanto l'entourage di Lucescu fa girare la voce che si sono sentiti.

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