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Schumacher in cura a Parigi: terapie a base di cellule staminali

Schumacher è arrivato sotto falso nome presso l'ospedale Georges Pompidou di Parigi e sarà seguita dal professor Philippe Menasché, numero uno della terapia cellulare applicata all'insufficienza cardiaca

Schumacher in cura a Parigi: terapie a base di cellule staminali

Nella giornata di ieri l'ex fuoriclasse della Ferrari Michael Schumacher è stato trasportato presso l'ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi, all'interno dell'unità cardiologica. Il sette volte campione del mondo è arrivato presso la famosa struttura ospedaliera a bordo di un camion ambulanza, giallo e blu registrato a Ginevra in Svizzera, e accompagnato da un corteo di una dozzina di persone, fra medici e assistenti. Era già successo altre due volte che Schumi venisse trasportato in qualche ospedale per visite straordinarie e anche in questa circostanza è stato trasportato in ospedale nel massimo segreto e registrato sotto falso nome.

Questa notizia è stata svelata dal quotidiano francese Le Parisien che aveva annunciato come il 50enne tedesco si sarebbe dovuto sottoporre a delle cure definite top secret. Secondo i rumors, però, queste terapie a cui si sottoporrà Schumacher fanno parte di un composto di cellule staminali preparato dal professor Philippe Menasché, numero uno della terapia cellulare applicata all'insufficienza cardiaca. L'ex pilota di Benetton, Ferrari e Mercedes si trova nel reparto di cardiochirurgia del Pompidou nelle mani del dottor Menasché che è anche luminare dell'Istituto del cervello e del midollo spinale.

Questo medico ha brevettato un sistema di infusione per via endovenosa di un composto di sostanze terapeutiche preparate in laboratorio e sulla base di cellule staminali. Secondo quanto riporta Le Parisien Schumacher si troverebbe a Parigi proprio per sottoporsi a questo tipo di cura anche se né Menasché, né la struttura ospedaliera hanno confermato o smentito la cosa. Quello che si augurano tutti i suoi fan e i tifosi dei motori è che queste terapie possano aiutare l'ex fuoriclasse della Formula Uno di cui in realtà non si conoscono le condizioni di salute da ormai quasi sei anni.

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