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È scontro nel condominio Serie A

È deflagrato sabato sera, nelle ore in cui Sergio Mattarella riceveva l'applauso di Montecitorio, il conflitto politico tra i club di serie A e il presidente federale Gabriele Gravina

È scontro nel condominio Serie A

È deflagrato sabato sera, nelle ore in cui Sergio Mattarella riceveva l'applauso di Montecitorio, il conflitto politico tra i club di serie A e il presidente federale Gabriele Gravina (foto). Dagli uffici della Lega di Milano - assenti Dal Pino e l'ad De Siervo, entrambi negli Usa - è partita alle 20.30 di sabato sera una lettera indirizzata appunto al numero uno del calcio, al presidente del Coni (in viaggio per Pechino) e alla sottosegretaria allo sport Vezzali, per impugnare la delibera del consiglio federale sulle nuove maggioranze chiamate a governare l'assemblea della stessa Lega di serie A. Nella forma, la lettera mostra alcune lacune tecniche: è scritta su un foglio bianco, senza intestazione, e non contiene le firme delle 20 società che l'avrebbero letta e sottoscritta. Gli autori sarebbero stati alcuni legali (l'avv. Romei della Samp, il collega del Verona e un dirigente dell'Udinese). La spiegazione giunta dagli uffici di Milano della Lega è la seguente: la decisione è stata votata nell'assemblea di giovedì scorso perciò il testo non doveva passare dall'approvazione dei presidenti, noi abbiamo fatto solo da ufficio postale. Peccato che nella giornata di ieri al presidente Gravina si siano rivolti 4 presidenti per ribadire di non aver letto il testo e di fatto disconoscendone la portata. Nel merito ci sono un paio di spunti da segnalare: 1) la delibera federale andava impugnata nei tempi previsti, non averlo fatto rende quella lettera la notifica di uno scontro istituzionale che non depone a favore dell'unità del calcio a pochi giorni dal tavolo chiesto da Gravina al governo per discutere dei ristori; 2) le maggioranze su temi sensibili, previste per legge, sono salve e riguardano solo gli argomenti che da tempo hanno bloccato l'attività della Lega stessa (leggi diritti tv e fondi).

Il fatto poi che Dal Pino sia estraneo a questa contesa e abbia mal digerito l'elezione del consigliere indipendente (Blindini) considerato vicino a Lotito, certifica la ingovernabilità della serie A, diventata peggio di un'assemblea condominiale.

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