Se il green diventa una metafora

In meno di cinque anni ha visto moltiplicare i suoi asset in Italia da 350 milioni di euro a 7 miliardi. La britannica M&G è oggi un brand noto agli investitori italiani che apprezzano la gamma di fondi della casa, diversificata in base alle esigenze di rischio/rendimento di ogni investitore. M&G rientra così di diritto tra i protagonisti della crescita dell'industria del risparmio gestito nel nostro Paese. Abbiamo incontrato Matteo Astolfi, director di M&G Investments in Italia, per avere qualche informazione in più e capire il perché dell'attenzione al mondo del golf.
Dottor Astolfi, può descriverci brevemente la vostra attività in Italia?
«Siamo presenti dal 2004 e sul mercato retail dal 2009. In questi anni siamo cresciuti molto proprio perché gli investitori italiani hanno dimostrato di apprezzare il nostro approccio all'investimento di lungo termine e la gestione attiva libera da condizionamenti di tipo macroeconomico dei nostri gestori».
Passiamo al golf, perché c'è questo legame?
«Crediamo che il golf sia una metafora perfetta per illustrare uno dei nostri prodotti di punta, il fondo M&G Dynamic Allocation: come il golfista è libero di scegliere il ferro che in quel momento ritiene sia più adatto da usare in base alle condizioni del terreno e del vento, anche i gestori di questo fondo sono liberi di adottare la strategia che ritengono più adatta in quella fase particolare del ciclo economico.

Ad esempio, recentemente sono state aggiunte delle posizioni su azionario italiano e coreano in assoluta controtendenza rispetto al mainstream, proprio perché i gestori hanno ritenuto che questi due mercati abbiano oggi un buon valore e che le loro prospettive siano migliori di quanto il mercato stia scontando».

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