Seedorf cambia tono e avverte i suoi: vi giocate il futuro

Seedorf cambia tono e avverte i suoi: vi giocate il futuro

Clarence Seedorf è uscito dal ridotto di Milanello e ha rimesso il gruppo al centro del villaggio e del mirino. Ieri mattina ha letto i giornali, mal digerito le critiche feroci e le censure tecniche, documentate ai suoi primi due mesi di lavoro, e ha chiesto subito al presidente Silvio Berlusconi, nel frattempo impegnato a Roma sul fronte politico, di intervenire con una nota per "cestinare" le ipotesi, queste sì improbabili, di un rischio immediato di esonero. Nelle prossime settimane bisognerà capire se il pilota a cui è stata affidata la formula uno rossonera è in grado di guidarla con mano sicura. Più tardi, vestiti i panni dell'allenatore, ha consentito alle telecamere di Sky di riprendere il primo faccia a faccia al ritorno dal naufragio di Madrid per marcare, in diretta, il cambio di passo. Immagini simboliche che hanno fatto il giro del web, naturalmente. Sono spariti i sorrisi d'ordinanza, i giochi da parco-divertimento, le pacche sulle spalle riservate ai suoi ex colleghi, e per 10 minuti Seedorf è rimasto in disparte, col volto truce, a osservare il riscaldamento. Poi è arrivato al centro del gruppo e ha cominciato a parlare, mimando gesti, predicando la semplicità, nuova parola d'ordine per superare questa curva molto insidiosa della stagione che può portare il Milan a sbattere.
Intorno a lui sguardi smarriti, un clima apparentemente distratto, non proprio degno di una intemerata. Secondo la vulgata ufficiale, lanciata nel nobile tentativo di mettere Seedorf al riparo dal fuoco incrociato dei media, il professore ha messo il gruppo dinanzi a un bivio. «Giocatevi il vostro futuro» sarebbe stato il messaggio in codice lanciato ai reduci del Calderon. Chissà se ha avuto questo effetto il suo intervento di ieri dal quale è rimasto escluso Mario Balotelli riparato in palestra per un affaticamento muscolare, la spiegazione pubblica, secondo i più maliziosi interpreti una risposta delle sue a quei rimproveri provenienti dallo spogliatoio, il fuoco amico insomma. Se le condizioni fisiche di Mario rimarranno queste, la probabilità che si fermi in panchina contro il Parma è diventata molto credibile.
In due mesi è cambiato il mondo intorno a Seedorf, presentatosi come "l'anti-virus", accolto come una sorta di messia venuto a predicare il calcio offensivo, e adesso subito sottoposto a un processo, inchiodato da una sequenza negativa (eliminato da coppa Italia e Champions, 6 partite su 11 perse) che ha lasciato il segno anche tra i tifosi. I duemila presenti a Madrid hanno avuto una reazione elegante, la curva sud ha preparato ieri sera per domenica un'accoglienza tutt'altro che festosa: non sarà risparmiato nessuno, dalla società allo stesso allenatore, con frecciate lanciate anche al mercato di ieri e di domani. La candidatura di Alex (trattativa non ancora chiusa, sigillata dalla firme cioè) è tutt'altro che rassicurante, con i suoi 32 anni, può solo riparare qualche crepa sulla parete di una difesa che imbarca gol da tutte le parti, in tutte le condizioni, e con qualunque schieramento tattico.


Così la sfida di domenica con il Parma è già diventata una sorta di bivio, di appuntamento col destino per rimettere su un binario vivo il finale di una stagione cominciata benissimo (qualificazione centrata in Champions al culmine dello spareggio col Psv Eindhoven) e proseguita invece in modo avventuroso, tra delusioni, amarezze, sconfitte una (col Sassuolo) più penosa dell'altra (con l'Atletico) tra fischi, contestazioni velenose, spaccature e piani di rifondazione tutti da scrivere e concordare.

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