Seedorf gioca con Balo «È dolce non cattivo» E oggi cambia il Milan

Seedorf gioca con Balo «È dolce non cattivo» E oggi cambia il Milan

MilanelloClarence Seedorf è un tipo speciale. Unico, per meglio dire così non se ne hanno a male manager e addetto-stampa che considerano qualche critica al loro assistito come uno sfregio alla cappella Sistina. Il professore definisce la sconfitta in Champions con l'Atletico «un risultato parziale», mentre invece i complimenti, quelli vanno bene, nonostante lo 0 a 1 di San Siro. Anche le statistiche che non depongono a suo favore in materia di gol fatti e subiti rispetto alla precedente gestione (Allegri, ndr) finiscono nel cestino. Come si spiega? Gli chiedono. «Io non devo spiegare niente, l'importante è subire poco, io guardo soprattutto al gioco che si crea» la sua risposta un po' stizzita. Più convincente, Clarence Seedorf appare quando si tratta di mettere al riparo, con il contributo del ct Prandelli, Mario Balotelli dalla pittoresca classifica redatta da “France football“ che lo ha inserito nei primi 10 bad boy. «Devo ancora capire dov'è la cattiveria di Balotelli» la prima chiosa dell'olandese, meravigliato dalla scelta di quel giornale.
Seguita da un paragone, questa volta sì, autorizzato: «Mario è un ragazzo dolce, simpatico in passato ha fatto errori ma da quando sono arrivato io ho visto una grande crescita comportamentale in partita, in allenamento e durante la giornata». Seedorf è un tipo speciale, molto speciale, pronto a occuparsi anche della giornata dell'omofobia («la diversità è un bene del mondo» la sua definizione). E se le lodi riscosse dopo l'Atletico non lo meravigliano mentre le censure alla prova col Bologna l'avevano infastidito, la spiegazione è semplicissima: non è demerito del suo Milan semmai responsabilità «del Bologna che ha giocato con 9 uomini dietro la linea della palla», «tra Champions e campionato cambia di parecchio la musica» la sua convinzione. Che gli suggerisce però di rinfrescare in modo significativo lo schieramento di questo pomeriggio a Marassi nel tentativo di rincorrere un successo lontano quasi 5 anni (precedente datato 31 ottobre 2007, 0-5 con gol del panterone). Alcune scelte (Amelia in porta, Abbiati ancora una volta febbricitante, più Pazzini) sono obbligate, altre invece no: Constant al posto di Emanuelson, Muntari-Montolivo tandem di centrocampo, Saponara alternativa a Kakà stanco. É speciale, oltre che unico, l'attaccamento di Adriano Galliani al logo di club più titolato al mondo messo in discussione dagli egiziani dell'Al Ahly del Cairo che hanno appena vinto la coppa Africa-Asia.

«Lunedì chiederemo una verifica alla Fifa» l'annuncio del vice-presidente che ha già la soluzione in caso di risposta negativa: «Mal che vada siamo sempre il club europeo più titolato al mondo e correggeremo la scritta in tal senso».

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