dal nostro inviato a Ferrara
La Spal rinvia la festa scudetto della Juventus. Vedremo oggi se di una giornata, il sabato di Pasqua contro la Fiorentina, o solo di qualche ora perché se il Napoli non dovesse battere il Chievo a Verona, per la Signora arriverebbe comunque l'ottavo titolo di fila. Ieri la squadra di Allegri si è ricucita il tricolore per 74 minuti, prima di subire il gol di Floccari, che ha regalato alla Spal una vittoria pesantissima nella corsa salvezza. Tre punti che sui social hanno scatenato la polemica dei tifosi delle altre squadre che lottano per non retrocedere. Dimenticando però, che anche dopo l'impresa con l'Atletico i bianconeri hanno perso a Marassi con il Genoa. Perché Allegri pensando all'Ajax ha schierato una squadra profondamente rimaneggiata. «Siamo tornati giovedì e abbiamo giocato 48 ore dopo», la difesa di Max che respinge le accuse di aver falsato il campionato: «Non abbiamo falsato nulla. Se avessero giocato gli altri, avrebbero fatto sicuramente peggio...». A guidare la squadra c'era Barzagli che avrebbe potuto festeggiare da capitano il suo ottavo scudetto di fila, l'ultimo da giocatore: «A giugno smetto». Ma è il primo a essere rammaricato: «Eravamo una bella squadra di ragazzotti... a parte me», scherza. I baby erano il 2001 Gozzi e l'esordiente Kastanos più, nella ripresa, Nicolussi e Mavididi. Con Cuadrado al rientro dopo quattro mesi. Solo Bentancur e Cancelo chiamati agli straordinari dopo Amsterdam.
Perché la testa è all'Ajax. E il campionato comunque in tasca e Allegri si toglie i primi sassolini: «Sento dire che il campionato è facile, ma lo è solo per chi lo vince, e noi giochiamo tutte le partite per vincere, non solo gli scontri diretti. E' questa la differenza con le altre». E quando gli chiedono del record di punti, lui si sposta negli ippodromi: «Nell'ippica quello che perde di corto muso arriva secondo. Alla fine c'è scritto solo primo».
E alla fine sarà per l'ottava volta di fila la Juventus. Nonostante la prima rimonta subita in campionato, perché i bianconeri non avevano mai perso dopo essere andati in vantaggio. Per farlo stavolta era bastata una deviazione di Kean su un sinistraccio di Cancelo. Il ragazzo prodigio vive un momento unico, in cui gli basta mettere volutamente la gamba per segnare a una Spal che approccia molle la gara. Semplici la ribalta nell'intervallo: «Gli ho detto che se dovevamo perderla, dovevamo iniziare a giocarla». A firmare la seconda storica vittoria contro la Juventus dopo quella del 1957, sono stati Bonifazi, in prestito dal Torino, e capitan Floccari che alla bellezza di 37 anni segna il suo primo gol in questo campionato. Come il bomber, dal presidente Walter Mattioli allo stesso Semplici, ammettono la fortuna di aver incontrato «la Juventus in mezzo all'Ajax». Comunque è la terza grande battuta dopo Lazio e Roma, addirittura due volte. E qui una Signora vera l'anno scorso era stata fermata. Ma questa impresa nella partita latina per antonomasia tra la Società Polisportiva Ars et Labor e la Juventus, spalanca il paradiso per i sedicimila increduli del Mazza.
Invece per i bianconeri è solo un fastidio in meno verso l'Ajax, considerando anche che non sembrava esserci tanta voglia di festeggiare vista l'assenza di Ronaldo, Pjanic, Mandzukic rimasti a Torino con Agnelli. Ora si pensa solo a martedì: aspettando Chiellini e Douglas Costa, migliora Emre Can. Il vero rebus è sulla formazione con il fantasma Mandzukic che obbliga alla riflessione di fronte a un Kean che trasforma in oro ogni pallone più di un Dybala che anche ieri ha vagato per il campo.
Dopo il girone, in Europa ha segnato solo Ronaldo. Servono altri colpi perché non si possono fare calcoli. A differenza dello scudetto che non mette ansia ad Allegri: «Quando si vince, si vince. Adesso conta la Champions».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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