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Sempre meno partite finiscono senza gol: 4 in 8 giornate. Un record con il Parma protagonista

Forse è presto per parlare di addio a quello che una volta si definiva «risultato a occhiali», lo 0-0 nemico del gioco del calcio ma che piace alle squadre nelle occasioni in cui non c'è da farsi male. Di sicuro le partite senza gol sono diventate merce rara in serie A: appena 4 in otto giornate di campionato, anche se concentrati solo nella 1ª (Parma-Chievo), nella 4ª (Catania-Parma e Genoa-Livorno) e nella 7ª (Lazio-Fiorentina).
Da quando il nostro maggior torneo è tornato a 20 squadre (stagione 2004-05) mai così pochi 0-0. E invece tanti gol segnati, ben 243, con il minimo di 22 nel turno d'esordio: per ritrovare una media realizzativa così alta con 20 formazioni al via bisogna risalire addirittura alla stagione 1951-52, quando si arrivò a 235 reti ma ci furono solo tre pareggi «a reti bianche». Altri tempi e altro calcio, allora andavano in gol quasi sempre gli stessi calciatori mentre ora c'è ad esempio una squadra, la Roma, che ne ha già mandati in gol 9 (sarebbero 10 se il veronese Cacciatore non avesse sporcato in maniera decisiva la conclusione di Maicon all'Olimpico).
I motivi dell'inversione di tendenza (solo due anni fa erano già 12 gli 0-0 dopo 80 partite e spesso si è arrivati a 10 a questo punto del torneo) sono tanti. Intanto il periodo complicato per portieri e difensori di casa nostra, con papere di giocatori illustri (vedi Buffon), un fenomeno che ha però forse radici più tattiche che tecniche, cioè sarebbe legato più alla bravura degli allenatori che ai pregi (o difetti) dei calciatori. In Italia quasi tutte le squadre giocano in attacco - sicuramente una visione diversa dal passato anche se tuttora i numeri dimostrano che il nostro campionato si vince con la migliore difesa - e la bravura delle punte va di pari passo con le sviste delle retroguardie. Tanto che oltre la metà delle squadre (dodici) ha già superato la doppia cifra realizzativa e le big del torneo segnano con grande facilità. In più gli arbitri fischiano molti più rigori di prima (11 solo nell'ultimo weekend).
Non è da sottovalutare, poi, la presenza di un turno infrasettimanale già nelle prime giornate: le squadre, tra stanchezza e turn over legato a tre partite in una settimana (che per i club impegnati in Europa diventano anche 7 in meno di un mese), mostrano una maggiore vulnerabilità difensiva. Non a caso ben 16 formazioni hanno già incassato più di 10 gol e fatta eccezione per De Sanctis della Roma e Reina del Napoli, i portieri hanno già raccolto il pallone nella propria porta in media una volta a giornata.
Infine il passo delle grandi (in particolare delle squadre di Garcia, Benitez e Conte, questi ultimi sconfitti solo nell'ultimo turno) è stato talmente spedito che per una piccola è sempre più difficile mantenere la porta inviolata. Solo nove i pareggi in totale delle prime 6 in classifica (con la sorpresa Verona) e un solo 0-0. E la seconda giornata ha registrato anche un numero eccezionale di reti (43): dalla stagione 1950-51 non si segnava così tanto in una delle prime otto giornate (all'epoca 45 reti nel turno d'esordio). Ora si spera che la ressa in coda alla classifica non riporti in auge il vecchio catenaccio per avanzare nella palude della paura a colpi di punticini. E di qualche 0-0 in più..

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