Serena, finale che sa di storia

Per la Williams ostacolo Osaka. Se vince raggiunge la Court

Serena, finale che sa di storia

Bastano un'ora e cinque minuti a Serena Williams per archiviare la pratica e conquistare la finale degli Us Open. La lettone Anastasija Sevastova si limita alla figura della comparsa schiacciata 6-3, 6-0. Per la Williams si tratta della 31ª finale di uno Slam che può darle la possibilità di eguagliare Margaret Court a quota 24 titoli. E proprio nell'ultimo atto del torneo se la dovrà vedere con Naomi Osaka, prima finale in uno Slam per la giapponese di 20 anni. Serena sa che non può sottovalutarla: l'unico precedente tra le due ha visto prevalere Osaka. Era marzo, primo turno del Premier Mandatory di Miami, ma si trattava solo del secondo torneo dell'americana dopo il suo rientro dalla maternità. La giapponese ha vinto l'altra semifinale sconfiggendo Madison Keys 6-2, 6-4, in un'ora e 25 minuti.

La Williams è un diesel ma quando esce decide che è il momento di chiudere la gara. Va subito sotto 2-0 e cede il servizio, poi, il primo errore della Sevastova le consente di prendere in mano un match in cui non concederà più nulla all'avversaria.

Nel secondo set prevale l'aggressività dell'americana ma anche la sua superiorità fisica e mentale. Chiuderà facendo registrare l'86% dei punti conquistati a rete (24 su 28). «Un anno fa lottavo per la mia vita - ha commentato alla fine - è come se avessi già vinto».

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