Citazione d'obbligo, questa volta dal repertorio teatrale del grande Eduardo De Filippo. «Siamo rinati contro la Fiorentina ma ora ci aspettano tre appuntamenti difficili. È proprio il caso di dire: gli esami non finiscono mai» il commento di Sinisa Mihajlovic al culmine di una settimana finalmente serena dopo il primo successo su una delle prime 4 del campionato. Piegata secondo il tecnico serbo grazie «a cinismo e generosità» che sono poi la traduzione nobile di qualità antiche spesso maltrattate, difesa organizzata e splendidi contropiedi. Alle viste del Milan e dello stesso Mihajlovic c'è un altro tris impegnativo: stasera il viaggio a Empoli (la squadra di Giampaolo ha perso solo con Juve e Inter di recente in casa), poi la coppa Italia con l'Alessandria (a Torino) e infine il derby di Milano che può riaprire o chiudere propositi di risalita. «Dipenderà ancora una volta tutto da noi» la sottolineatura del serbo che ha riaperto subito le porte a Luiz Adriano (convocato al volo e abbracciato da Galliani in segno di felicità di tutto il club) e in vista di altri decisivi recuperi ha promesso addirittura un brindisi a base di champagne, «quando sarà pronto anche Menez!», l'appuntamento fissato con i cronisti.Balotelli e Boateng non sono ancora pronti per giocare dall'inizio, anzi su Mario la battuta di Mihajlovic è di quelle che strappano un sorriso («lui dice che può giocare mezz'ora, per come gioca lui posso giocare anche io») ma averli a disposizione può di sicuro offrire l'opportunità di cambi decisivi. Questa nuovo clima gli ha consentito anche di chiudere la rissa Sarri-Mancini con un giudizio calibrato.
«Sono amico di entrambi, io ho avuto problemi solo con le bottigliette d'acqua, mai con i colleghi. Sarri non è razzista ma ha sbagliato, gli allenatori devono dare l'esempio, l'episodio è brutto ma non è scoppiata la guerra».FOrd- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.