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Serie A che non ti aspetti: Da Gervinho a Boateng ritorni vincenti, usato sicuro

Ma anche talenti sbocciati o rigenerati come Santon. Accolti con scetticismo, hanno ribaltato i pronostici

Serie A che non ti aspetti: Da Gervinho a Boateng ritorni vincenti, usato sicuro

Se nella lotta allo scudetto è già caccia (difficile) alla Juventus e in quella per la retrocessione c'è chi rischia grosso, nell'attuale Serie A il fattore sorpresa non manca. Basta soffermarsi non sulle squadre (e sui loro obiettivi) ma sui singoli giocatori. Rinascite, usato sicuro dimostratosi ancora affidabile, talenti finalmente sbocciati, semi-carneadi di valore: c'è di tutto nella top 11 proposta da Il Giornale, dove ovviamente spicca il polacco Piatek, capocannoniere della Serie A, miglior match-winner del campionato (lo è stato 3 volte), entrato nel 75% della reti del Genoa.

Alzi la mano chi, in estate, immaginava l'ex KS Cracovia così decisivo. Un nome nuovo, a differenza di Gervinho e Kevin-Prince Boateng, entrambi tornati in Italia con l'etichetta di giocatori prossimi alla pensione. L'ivoriano per via dei suoi ultimi trascorsi in Cina, campionato pericolosamente vicino al modello cimitero di elefanti dei tornei mediorientali; il ghanese per il passaggio a vuoto a Francoforte, con conseguenti perplessità sulla capacità di reggere ancora certi ritmi di gioco. Invece il primo ha stropicciato gli occhi dei tifosi del Parma con un fenomenale gol coast to coast al Cagliari, mentre Boateng ha convinto tutti nell'ormai non più inedito ruolo di falso nove. Per entrambi 3 reti in campionato, mentre sono 5 quelle messe a segno da Defrel, rinato alla Samp dopo il flop dell'esperienza alla Roma (1 solo gol in 15 presenze). Un nuovo inizio, condiviso con il compagno di squadra Tonelli, rimessosi in carreggiata dopo i chiaroscuri di Napoli. Lasciare la fucina Empoli non è facile (vedi i casi Valdifiori e Saponara), Tonelli però è ripartito alla grande: nell'attuale Serie A è nella top 5 dei difensori con il maggior numero di interventi decisivi in area di rigore.

Sempre in tema di resurrezioni, a Roma sta andando in scena l'ennesima che vede protagonista Santon, protagonista di un saliscendi di carriera da montagne russe. L'esplosione all'Inter prima della caduta, quindi la rinascita al Newcastle e il rientro in Italia, per un nuovo flop. Entrato come pedina di scambio nell'affare Nainggolan, sta gradualmente recuperando la credibilità perduta. Discorso diverso per Srna, doti indiscutibili e carriera inappuntabile allo Shakhtar Donetsk, grazie al quale era arrivato a un passo dal Barcellona. Poi lo squalifica per doping e i dubbi sull'eventuale ruggine (nonché il deficit di motivazioni) che si sarebbe portato appresso nella sua nuova avventura in Sardegna. Le prime uscite hanno già fugato tutto.

Bentancur appartiene invece alla categoria dei predestinati e, dopo un ottimo Mondiale, le sue uscite con la Juventus sono risultate ancora più efficaci di quelle della passata stagione. È solo questione di tempo, come sembrava anche per Meité. Invece in Ligue 1 ha faticato a mantenere le promesse iniziali, facendo molto bene sono in Belgio. A Torino è (ri)partito con il piede giusto. Tutti da decifrare, alla vigilia della stagione, erano invece Lafont e Palomino, entrambi positivi nell'impatto con Fiorentina e Atalanta.

Il portiere viola, assieme ad Audero, la più alta percentuale di reti inviolate (50%) in Serie A.

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