Lo sfogo di Tudor, i nodi Dusan e Weah. E dopo il ManCity non basta più David

I cinque gol presi da Haaland e soci smascherano le necessità soprattutto in difesa e a centrocampo

Lo sfogo di Tudor, i nodi Dusan e Weah. E dopo il ManCity non basta più David
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Essere alla Juventus e sentirsi poveri' suona un po' straniante. Però, in sintesi, è questo il sentimento espresso da Tudor dopo avere visto la sua squadra soccombere nettamente contro il Manchester City. "Dobbiamo dimenticare questa partita in fretta le parole del croato ma non ho niente da rimproverare ai miei giocatori. Loro erano e sono più forti: per fare meglio, avremmo dovuto essere al completo e più freschi. Non cerchiamo scuse, ma il City spende 50 o 100 milioni come vuole". La Juve no, ecco il punto. O meglio: i bianconeri la scorsa estate hanno dilapidato oltre 200 milioni senza ricavarne un rendimento nemmeno accettabile, con il risultato che anche negli Usa, quando si è alzata l'asticella qualitativa degli avversari, tutti i limiti della rosa sono venuti a galla. Vero che il tecnico croato non ha utilizzato subito tutti i propri giocatori migliori, ma lo stesso Guardiola ha schierato Haaland solo nella ripresa eppure il divario tra le due squadre è emerso subito forte e chiaro. Martedì, negli ottavi di finale contro il Real Madrid, il rischio di un altro pugno in faccia appare concreto e, per un gruppo che si era detto "convinto di potercela giocare contro chiunque", non sarebbe certo il miglior modo per andare poi in vacanza.

"Nel calcio, più spendi e più sei competitivo", aveva già buttato lì Tudor. Che dice le cose come stanno e che però in questa circostanza ha forse sbagliato nei modi e anche nei tempi, ricordando quasi alcune uscite di Conte che non erano piaciute alla proprietà: altri tempi e altri attori. Fatto sta che martedì la Juve dovrà per lo meno mostrare un'altra faccia, per poi andare sul mercato e agire (di nuovo) da protagonista ma stavolta senza sbagliare: il canadese Jonathan David svincolato dal Lille sembra adesso vicino (6 milioni più due di bonus a stagione, oltre a commissioni varie e a un benvenuto milionario), così come a Torino potrebbe arrivare Sancho dallo United. Necessari per salutare un Vlahovic da dimenticare anche contro il City (nonostante il gol), anche per il nervosismo tradito con Yildiz per un passaggio sbagliato. Altro dovrà comunque accadere, perché in difesa e in mezzo al campo mancano qualità e personalità: vero che ci sarà il ritorno di Bremer, vero anche che il brasiliano non potrà essere il salvatore della patria.

Bisognerà anche vendere bene e non sarà facile: Weah, per esempio, ha detto no al Nottingham Forest e il suo agente si è scagliato contro la dirigenza bianconera: "Vergogna, non è una marionetta da mandare di qua e di là". Il clima si è improvvisamente incupito, ecco.

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