La Signora avvisa Roma e Napoli. E strapazza il Catania

La Juve si scatena: doppietta in 8' E Buffon si affida a San Bernardo

La Signora avvisa Roma e Napoli. E strapazza il Catania

Torino La pratica viene sbrigata in poco più di mezz'ora, giusto il tempo per lasciarsi alle spalle un paio di svarioni di Bonucci festeggiando poi il sesto gol stagionale di Vidal e il raddoppio di Pirlo: la Juventus ringrazia il Catania per la visita, le offre una serata autunnale dal clima mite e infila la seconda vittoria di fila (4-0 alla fine, con l'aggiunta delle reti di Tevez e Bonucci) facendo capire a Roma e Napoli di non essere intenzionata a mollare la presa sul tricolore. Altre controprove saranno necessarie per capire se davvero la fame è ancora quella dei bei tempi, ma intanto la reazione al doppio ko di Firenze e Madrid è giunta puntuale pur contro squadre non di primissima fascia. In attesa poi di recuperare Quagliarella (il più vicino al rientro), Vucinic e Lichtsteiner, Conte ha ritrovato Caceres - jolly buono per tutti gli usi - e dato minuti persino a Isla e De Ceglie, certo non due fenomeni ma comunque soldatini che in certe partite possono fare tirare il fiato ai titolari.

La Juve comincia non proprio dove aveva smesso domenica scorsa contro il Genoa, ma ovviamente è lei a fare la partita. Rispetto alla squadra di Gasperini, poi, il Catania pare avere meno timori e prova anche ad affacciarsi dalle parti di Buffon. Così, dopo una prima iniziativa di Tevez in seguito a uno scambio con Llorente, è Chiellini a dovere chiudere su Keko, pronto a farsi vivo dentro l'area. Ecco, lì dietro la Signora sbanda e nemmeno poco: Bonucci conferma di non essere davvero in un gran momento e sbaglia un paio di disimpegni, fortuna vuole però che Chiellini faccia buona guardia e che l'iniziativa di Bergessio non porti nulla in dote al Catania se non un angolo.

Siccome però è la Juve a dovere spingere, si vede persino De Ceglie (37 minuti prima di ieri, tra campionato e Champions): cross di destro (addirittura) e colpo di testa di Llorente che finisce fuori di poco. Venti minuti equilibrati insomma, fino a quando Vidal mette il cappello ad altri punti da aggiungere alla classifica: la botta del cileno dal limite dell'area viene leggermente deviata da Guarente e Rolin, Andujar è battuto e la partita si indirizza sui binari preferiti dai campioni d'Italia. I quali si mettono l'animo in pace, fanno un minimo più di attenzione in difesa e assistono poi a una perla targata Pirlo: punizione dal limite, rincorsa brevissima e palla appena sotto l'incrocio dei pali per il secondo gol stagionale del numero 21. Curiosità: anche contro il Milan, a inizio ottobre, Pirlo era andato a segno su calcio piazzato. Comunque sia, un bacio all'anello e via, protestando anche poco dopo per la mancata assegnazione di un rigore che l'arbitro Guida non concede giudicando regolare una spallata di Biraghi a Tevez.

La partita in realtà potrebbe anche finire qui: il Catania perde tutto d'un tratto la baldanza mostrata in avvio, Buffon può dormire sonni tranquilli («la filosofia di San Bernardo diceva “vedere tutto, sopportare molto, correggere una cosa per volta”.

Per cui, con molta serenità, correggeremo una cosa alla volta», aveva dichiarato a Sky prima del fischio di inizio) e Antonio Conte cominciare a pensare a come dosare le forze in vista della partita di sabato in quel di Parma, prologo non così agevole della sfida di martedì contro il Real Madrid. Un incrocio dei pali colpito da Marchisio e le reti di Tevez e Bonucci sono poi buoni per il morale e le statistiche.

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