Campionato o Champions League, al momento nulla cambia: la Juventus viaggia che è un piacere, non mostra crepe se non a tratti e comunque, anche quando lo fa, non dà mai l'impressione di essere pronta a crollare. È un muro di gomma, la Signora di Conte: a volte prende anche qualche sberla, ma di andare giù non se ne parla nemmeno. Ha tutto dalla sua: la migliore difesa del campionato (18 gol presi: lo scorso anno di questi tempi erano 17), un attacco che ha segnato 54 gol (contro 39) e sei punti in più in classifica (59 contro 53). Guarda caso, sono sei anche le lunghezze di margine sul Napoli secondo, il che vale anche come un complimento alla squadra di Mazzarri, riuscito a elevarsi al rendimento della Signora campione 2011-12.
In attesa di verificare se i bianconeri di quest'anno sapranno replicare le dieci vittorie e un solo pareggio che avevano reso irresistibile il loro rush finale della stagione passata, c'è di che gongolare. Problemi? Verrebbe da dire nessuno: addirittura mercoledì - nel match di ritorno degli ottavi di Champions contro il Celtic - Conte potrà affidarsi a un tranquillo turnover: il 3-0 dell'andata non è contestabile, il passaggio del turno nemmeno.
E allora, complici le diffide di Lichtsteiner, Vidal e Marchisio, dovrebbe scattare il turno di Isla, Pogba e Giaccherini. E magari non solo il loro: in attacco potrebbe per esempio rivedersi, in coppia con Matri, Fabio Quagliarella. Sparito dai radar da tempo, visto che la sua ultima presenza da titolare risale al 26 gennaio (1-1 contro il Genoa, peraltro con un suo gol), il numero 27 ha comunque contribuito non poco all'avventura europea dei campioni d'Italia, segnando al Chelsea sia all'andata che al ritorno: il fatto è che in casa Juve nessuno aveva gradito la mezza insubordinazione avvenuta a San Siro al momento della sostituzione contro il Milan, con il risultato che da quel momento (25 novembre) per lui ci sono state solo due presenze da titolare, con in mezzo anche il tentativo di piazzarlo altrove nel mercato di gennaio. La quarantena potrebbe adesso terminare, anche perché di Eta Beta la Juve potrebbe davvero avere bisogno di qui a fine stagione, visto l'accavallarsi dei vari impegni. «Intanto pensiamo al Celtic - ha ammonito Chiellini, diventato al San Paolo il quindicesimo marcatore stagionale bianconero -. Poi, nei quarti, eviterei il Porto». Benedetto lui, che non si nasconde dietro il solito «tutto potrebbe accadere». Peraltro, il ritorno a una forma accettabile di Quaglia sarebbe ancor più importante tenendo conto che Vucinic pare di nuovo ripiombato in uno di quei momenti in cui non troverebbe la porta nemmeno fosse larga il doppio: essendo stato tra i peggiori in campo sia contro la Roma sia contro il Napoli, viene insomma buono il Celtic per fargli tirare un po' il fiato.
Non ha invece di questi problemi Bendtner il quale, tornato a Copenaghen per qualche giorno ed essendo ancora lontano dal rientro in campo, si è fatto beccare alla guida di un'auto in contromano e per di più in stato di ebbrezza: «Non si può fare - ha scritto su twitter -. Chiedo scusa a tutti». L'anno prossimo avrà un altro datore di lavoro, questo è certo.
Non così Conte, anche se in Inghilterra insistono nel sostenere che il tecnico bianconero sarebbe pronto a dire «sì» al Chelsea: le lezioni di inglese che sta prendendo non paiono però preludere a un addio così vicino. Occhio, però.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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