La Signora si fa bella in una coppa che perde i campioni

La Juve può sorridere pensando al sorteggio. Borussia stella nascente, Chelsea e City, che flop

La Signora si fa bella in una coppa che perde i campioni

Non è proprio il club dei campioni come suggerisce l'insegna della ditta. Tanto per incominciare i campioni in carica del Chelsea sono già fuori e, paradosso tipico del football, tra qualche giorno andranno a giocarsi il titolo mondiale in quel torneo creato dalla Fifa di Blatter, così per riempire il calendario povero di impegni. Potrei aggiungere alla lista dei flop i milionari di Manchester, quelli del City che non vedranno nemmeno l'Europa league, la coppa Uefa che fu, nonostante gli emiri abbiano speso trecentocinquanta milioni di euro per ritrovarsi spernacchiati nel continente che non è il loro. Ci sono sceicchi che si divertono, come Al Thani (evito tutto il resto della carta di identità) che ha portato il Malaga a essere la vera protagonista tra le spagnole d'Europa, guidando il girone del Milan e dello Zenit di San Pietroburgo, mai perdendo a differenza del grande Barcellona e del Real Madrid. La Juventus è imbattuta in Europa, ha sconfitto le tre avversarie del girone e, insieme con Schalke 04, Borussia Dortmund e Malaga, non è mai stata battuta mentre è padaossale constatare come il Manchester United passi il turno con due sconfitte e il peggior attacco (9 gol in tutto), così come il Milan abbia raggiunto la promozione senza aver mai vinto a San Siro.
Sono asterischi che confermano la modestia o l'imprevedibilità di un torneo che non racchiude più la parte veramente migliore del calcio europeo ma si è trasformato in un campionatino dove la sorpresa è possibile ad ogni turno. Lo scorso anno il Chelsea era il club, almeno tra gli inglesi, meno accrediato, aveva anche cambiato allenatore, da Villas Boas a Di Matteo, eppure era arrivato alla finale vincendola, così come l'anno delle dimissioni autunnali di Mourinho, lo stesso club di Abramovich, era riuscito a perdere ai rigori la finale avendo in panchina l'allenatore di passaggio Avraham Grant, poi finito in una storia a luci rosse.
Di certo questa prima tornata ha evidenziato la debolezza del movimento dell'ex Unione Sovietica: fuori lo Spartak Mosca, fuori la Dynamo Kiev, mentre lo Zenit di Spalletti recupera soltanto l'Euroleague ma il tecnico toscano dovrà affrontare il caso Hulk che, umiliato (?!), dalla sostituzione contro il Milan, ha annunciato di non voler più continuare a vestire la maglia del club se l'allenatore non verrà esonerato! Ricordo che lo Zenit pagherà in tre anni al Porto la cifra di 55 milioni di euro per essersi assicurato le prestazioni del sosia di Lou Ferrigno, il vero Hulk, che all'anagrafe fa Givanildo Vieira de Souza e si pronuncia bluff.
Il secondo posto del Real Madrid fa cronaca, ma fa storia il primo del Borussia Dortmund che potrebbe essere la vera sorpresa della Champions; i suoi 14 punti sono stati ottenuti in un gruppo di cui facevano parte Real, Ajax e Manchester City, meglio dei tedeschi, come punteggio, ha fatto il Paris Saint Germain a quota 15 ma in gironcino che comprendeva Porto, Dynamo Kiev e Dinamo Zagabria. Chi ama il calcio non può che godere per la qualificazione del Celtic di Glasgow. I cattolici sono riusciti nell'impresa storica di battere il Barcellona e di far piangere, in quella notte dei festeggiamenti per i centoventicinque anni della loro fondazione, Rod Stewart, fedelissimo tifoso in tribuna.

L'evento è stato raccolto in un cd, con 10 sterline si rivive l'atmosfera di due giorni incredibili, l'anniversario della nascita del club nella chiesa St. Mary's a Calton e i due gol che hanno battuto i campioni di Barcellona. Il football è anche questo, oltre al ranking e ai cori razzisti.

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