La Signora si illude ma l'Atalanta, il Var e Dybala la fermano

«Berna», primo gol. Annullato il 3-1 di Mandzu Cristante pareggia e la Joya sbaglia un rigore

La Signora si illude ma l'Atalanta, il Var e Dybala la fermano

Davide Pisoni

nostro inviato a Bergamo

Succede di tutto nella notte di Bergamo stregata per la Signora che si ferma dopo sei vittorie di fila sprecando il doppio vantaggio dopo ventiquattro minuti. L'impresa è dell'Atalanta che con il carattere strappa un punto che alimenta ancor di più l'entusiasmo e scatena i fuochi artificiali. Ma non è da Juventus farsi rimontare due gol e, Var a parte, deve fare mea culpa in una serata in cui le gira tutto storto: dall'errore di Buffon che sul 2-0 rimette in partita i nerazzurri, alla tecnologia che vede il fallo di Lichtsteiner e cancella il gol del tre a uno di Mandzukic fino a Dybala che sbaglia il rigore nel finale. La Joya oscurata dal Papu che non segna ma fa la differenza e quando incrocia l'amico lo mette sempre a sedere con i suoi dribbling. Il dieci nerazzurro oscura quello bianconero, mentre Higuain segna il secondo gol di fila ma non basta per mantenere in testa la Signora agganciata al secondo posto dall'Inter a due punti dal Napoli.

Da come Allegri infila il tunnel a fine gara, visibilmente furioso, non sarà una bella sosta anche perché la Juve spreca una bella partenza con Bernardeschi che alla fine vince il triplice ballottaggio per la corsia di destra con Cuadrado e Douglas Costa. L'ex viola parte timido ma quando Berisha respinge male un tiro di Matuidi è pronto a scaraventare in rete il vantaggio bianconero segnando il primo gol con la nuova maglia. E poi è geniale il passaggio del numero 33 della Signora che manda in rete Higuain tre minuti dopo. Il doppio vantaggio della Signora è meritato perché l'Atalanta non si alza mai. Serve una scintilla alla squadra di Gasperini e ovviamente la regala Gomez che con una punizione velenosa induce all'errore l'incerto Buffon e Caldara ne approfitta da due passi.

I nerazzurri si accendono e Kurtic poco dopo alza sopra la traversa un cross di Ilicic entrato al posto di Cornelius. Gasp di fatto gioca senza punta e toglie il danese che era uno dei due cambi rispetto alla gara di Lione. Senza riferimento la difesa della Juventus balla in un paio di occasioni: dietro Allegri ne cambia tre su quattro rispetto alla Champions, un turnover quasi scientifico. Il gol sull'unico tiro in porta rovina dopo mezz'ora la prestazione dei campioni che su un campo difficile avevano approcciato nel migliore dei modi la partita con Bentancur in continuo crescendo e sempre più vice Pjanic.

Invece per un Higuain ritrovato c'è un Dybala ancora sottotono, dopo la prova scialba con l'Olympiakos: come l'anno scorso (a fine gara la Joya si era sfogato «mi seguiva ovunque...») è preso in consegna da Masiello. Nel duello tra numeri dieci meglio Gomez, anche se il ballo del Papu non è trascinante come suo solito, ma il suo movimento tra le linee bianconere è sempre una minaccia. La sfida potrebbe di nuovo cambiare a inizio secondo tempo ma il gol di Mandzukic è annullato per un precedente fallo di Lichtsteiner su Gomez, all'inizio dell'azione, ma ci sono almeno quattro tocchi successivi. Decisione che farà discutere. Il Var tiene in partita l'Atalanta e la squadra di Gasperini, che nel frattempo torna con la punta inserendo Petagna, ci rientra definitivamente con un'incornata di Cristante su pennellata del Papu. Aveva ragione l'allenatore della Signora a dire che «a Bergamo le partite non sono mai finite». Gomez inventa serpentine, Dybala non si accende mai.

Anzi, avrebbe l'occasione quando si guadagna un rigore con una punizione, confermato anche dal Var, ma dal dischetto si fa ipnotizzare da Berisha e chiude nel peggiore dei modi la sua notte stregata. Ma è anche la notte stregata della Signora che vede il Napoli scappare.

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