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Sinisa e la spia di formazioni che ora vive... sotto scorta

Sinisa e la spia di formazioni che ora vive... sotto scorta

Spettatori 40mila, giornata di sole, terreno in buone condizioni, le formazioni sono quelle annunciate Una volta le radiocronache cominciavano quasi sempre così, con le fatidiche formazioni annunciate, già, ma annunciate da chi? Visto che gli allenatori, schiavi da sempre delle loro pretattiche, non hanno mai facilmente concesso alla stampa questo privilegio, ci si è sempre chiesto chi fosse il fatidico annunciatore. Adesso però a chiederselo, e in maniera feroce, è Sinisa Mihajlovic, il condottiero del Bologna, che per scoprire chi mai passi le formazioni ai giornalisti ha messo in atto un autentico tranello, dicendo ai suoi che avrebbe cambiato modulo e ritrovandosi poi la puntuale richiesta di spiegazione in conferenza stampa.

A quel punto il terribile Sinisa è sbottato e ha cominciato a minacciare i suoi, cercando il traditore. Roba da far tremare i muri dello spogliatoio e non solo, perché il tecnico ha veramente sfogato tutta la sua rabbia. E certo fossimo nei panni di chi ha spifferato la notizia non dormiremmo sonni tranquilli, con il rischio di dover vivere sotto scorta...

Però questo Mihajlovic decisamente sopra le righe, a parte il linguaggio più da osteria che da conferenza, fa anche sorridere per l'ossessione di questi allenatori che temono di dare chissà quale vantaggio agli avversari facendo sapere con che formazione giocheranno. Se non fosse per i toni quasi da guerra di Jugoslavia («se lo trovo lo appendo al muro, lo faccio smettere di giocare») ci sarebbe da ridere a pensare a questi tecnici che nascondono le loro formazioni perfette, poi cambiano cinque uomini a partita e se gli concedessero di cambiarne undici li sostituirebbero tutti. D'altra parte Mihajlovic, da vecchio uomo di spogliatoio, sa benissimo che queste cose son sempre accadute, anche se una volta indovinare le formazioni era anche più semplice visto che giocavano sempre gli stessi Ma vien da sorridere pensando soprattutto che in altri sport, come il rugby, gli allenatori annunciano la formazione addirittura una settimana prima del match. Vincendo o perdendo comunque.

Senza bisogno di caccia alle spie e di traditori appesi al muro.

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