Sinner a caccia del bis

Vittoria in semifinale su De Minaur, battuto per la 13ª volta su 13, che però lotta nel primo set. Oggi contro Alcaraz vuole ripetere il successo del 2024

Sinner a caccia del bis
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Sarà la finale che tutti si aspettavano. Le Nitto Atp Finals, che si concluderanno oggi all'Inalpi Arena di Torino (ore 18) metteranno di fronte Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, ovvero il numero uno e il numero due del mondo: non c'è stato spazio per colpi di scena o intrusioni dell'ultima ora. Per quel che vale, i precedenti parlano a favore dello spagnolo: 10-5 negli scontri diretti e 6-4 nei titoli del Grande Slam vinti. L'azzurro è però il campione in carica e ha un'impressionante serie aperta di trenta vittorie nelle partite giocate sul duro indoor.

Giornata meravigliosa, quella di ieri. Inaugurata da Sinner che, quando le casse dell'Inalpi Arena sparavano a tutto volume Urlando contro il cielo inquadrando sugli spalti un estasiato Luciano Ligabue, era già lanciato verso la terza finale consecutiva delle Finals: l'australiano De Minaur aveva dato il massimo in un primo set durato oltre un'ora, ma il ritmo imposto dal Rosso strada facendo avrebbe stroncato un orso. Risultato: 7-5, 6-2 e Torino ancora una volta ai piedi dell'altoatesino. "Il pubblico mi ha dato una spinta in più: raggiungere la terza finale di fila è davvero speciale. Essendo l'ultimo torneo dell'anno, siamo tutti un po' stanchi: giocare però in casa mi aiuta". L'appuntamento è allora per oggi pomeriggio, contro l'avversario per antonomasia: Alcaraz ha poi infatti battuto in serata 6-2 6-4 Felix Auger-Aliassime raggiungendo la finale per la prima volta in carriera: "Vinca il migliore", è stato il commento del nostro, che avrebbe voluto vedere approdare all'atto conclusivo anche il doppio azzurro formato da Bolelli e Vavassori, invece sconfitto in semifinale 6-4 6-3 da Patten/Heliovaara. Sinner è campione in carica, lo sanno tutti. E oggi andrà in scena una finale inedita per le Finals, dal momento che dodici mesi fa dall'altra parte della rete c'era lo statunitense Fritz (battuto con un doppio 6-4) e due anni fa era stato Djokovic a trionfare al cospetto dell'azzurro: quella è stata l'ultima sconfitta patita da Sinner su un campo indoor, dove ha poi vinto le successive trenta partite. Cifra impressionante che fa il paio con la statistica secondo cui l'impresa di arrivare tre volte di seguito all'ultimo match delle Finals è riuscita in precedenza solo a Nastase (1972-75), McEnroe (1982-84), Lendl (1980-88, striscia di 9 finali), Becker (1994-96), Federer (2003-07 e 2010-12) e Djokovic (2012-16, cinque volte di fila). "Ogni partita ha la sua storia. Non vedo l'ora di scendere in campo e comunque sono molto soddisfatto di come è andata la mia stagione: al passato non penso e non ha senso nemmeno rimuginare su cosa sarebbe potuto succedere se non avessi perso tre mesi per squalifica. C'è sempre un piccolo perché rispetto a quanto poi accade: se non avessi perso la finale del Roland Garros, magari non avrei poi vinto Wimbledon. Va bene così".

Impossibile del resto lamentarsi, meglio pensare al futuro con la testa sgombra e la consapevolezza di essere "oggi un giocatore migliore di quanto lo fossi l'anno scorso: mi godrò la finale dando il cento per cento, come faccio sempre. Ci sarà mio fratello, i miei genitori non credo: probabilmente avranno cose più importanti cui badare". Detto ovviamente con il sorriso: funziona così, il fantastico mondo della famiglia Sinner.

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