
Gli omaggi dal team, l'orologio fermo sull'orario italiano per chiamare mamma e papà, l'allenamento in un campo esaurito di tifosi che gli cantavano Happy Birthday to you.
Poi è arrivato Terence Altmane, e i 24 anni di Jannik Sinner si sono trasformati in un bel siparietto, con il francese che si è presentato alla sua prima semifinale di un Masters 1000 con una carta Pokemon (ne è grande collezionista) da regalare al grande rivale. Una bel numero da Mago insomma (così è soprannominato), ma è stata l'unica illusione: Sinner domani rigiocherà la finale a Cincinnati.
Temere chi ti porta un dono, dicevano i latini, e nel tennis la cosa vale soprattutto se ha un grande servizio e un bel dritto mancino. In effetti il match è stato complicato, visto che Altmane non ha avuto timore e in partite così - diceva Federer quando doveva affrontare grandi battitori - non resta che tenere il servizio e avere pazienza. Jannik ha applicato il concetto infilando una buona serie di ace mentre aspettava l'occasione: fino al tiebreak del primo set il francese non ne ha mai concesse, ma poi al momento decisivo ha commesso il primo doppio fallo che ha cambiato tutto.
E dunque 7-6, 6-2: buon compleanno Jannik, nonostante il caldo umido dell'Ohio lo abbia fatto boccheggiare. E la festa è anche per il tennis italiano, visto che è tornato a splendere il sorriso della Paolini (nei quarti ha sconfitto la Gauff) e che per la prima volta in un 1000c'erano i nostri in tutte le semifinali. Jasmin tornerà in campo oggi alle 21 contro la Kudermetova e nella notte ha giocato il doppio con la Errani, mentre la finale era già realtà ieri sera per il duo Musetti-Sonego: battuti 13-11 al super tiebreak Salysbury-Skupski, stasera a mezzanotte appuntamento per il titolo contro Mektic-Ram.
E a proposito di coppie, l'unico fastidio di Sinner è aver perso la compagna per il nuovo
formato USOpendel misto in programma martedì e mercoledì (tutto lo Slam di New York è in chiaro su Supertennis dalle qualificazioni al via domani): forfait della Navarro, cercasi nuova partner. O, a questo punto, forse no.