Sinner, Musetti, Alcaraz ma c'è un vecchietto che li vuole sgambettare

Djokovic, ancora lui. E oggi sfida Jannik nella 51ª semifinale slam. Nell'altra Lorenzo cerca la rivincita contro Carlos

Sinner, Musetti, Alcaraz ma c'è un vecchietto che li vuole sgambettare
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Il fatto è che ci siamo distratti un attimo e lui è ancora lì, sbucato quasi dal nulla. Va bene Sinner e Musetti in semifinale, va bene Alcaraz favorito, ma poi all'improvviso fai mente locale e tra quattro che si giocano il Roland Garros c'è sempre lui, che a 38 anni si aggira per la terra rossa con il numero 24 sulle scarpe: sono gli Slam conquistati fin qui, ed è un monito per il prossimo obbiettivo.

Novak, ancora lui, un po' in sordina questa volta, ma pericoloso come sa fare da vent'anni a questa parte. Sono stati mesi difficili, tra troppe sconfitte e alcuni ritiri («è il ciclo della vita, la mia carriera in questo momento è così»), ma l'errore è stato - come sempre - mettergli davanti una sfida, rinfocolare lo spirito uno contro tutti che lo ha animato per diventare il più vincente di sempre. Anche se, proprio per questo suo modo di affrontare gli avversari come nemici, non il più amato. Questa volta, insomma, lo avevamo un po' ignorato, anche se alla vigilia dello Slam per lui più romantico aveva conquistato il suo centesimo titolo (scendendo però in un Atp 250 per riuscirci) e avvisato tutti: «Parigi mi ricorda le emozioni del titolo olimpico, mi sono preparato per essere al meglio». È successo: aiutato da un tabellone quasi su misura ha rimesso in moto il vecchio Io, poi nella prova del Nove contro Zverev si è rivisto il Nole muro di gomma che ha fatto impazzire il tedesco: «È stato un match straordinario, sono queste partite che mi tengono vivo alla mia età - ha detto poi sfoderando umiltà -. Battere uno dei migliori giocatori al mondo su uno dei campi più importanti è qualcosa per cui continuo a lavorare ogni giorno». Poi, parlando della sfida di semifinale (la 51esima in uno Slam) contro Sinner ha aggiunto un pizzico di furbizia: «Ho avuto la prova, per me stesso e per gli altri, che posso ancora giocare al massimo livello. È una sensazione bellissima, ma adesso devo vedermela con il numero uno del mondo: Jannik è in una forma straordinaria, è stato il miglior giocatore negli ultimi due anni, e con merito. Sta giocando un tennis aggressivo, completo, fortissimo sotto ogni punto di vista e con lui ogni volta è una battaglia. Però non penso come fermarlo, piuttosto a eseguire quelli che voglio fare io sul campo».

Toccherà a Sinner testare il Djokovic versione underdog, anche se nella sua testa Novak non è mai sfavorito. Appuntamento non prima delle 19 e subito dopo Alcaraz-Musetti previsto per le 14.

30: per l'Italia del tennis potrebbe essere un venerdì da leoni. Ma attenzione a non distrarsi.

TRIONFO MISTO Andrea Vavassori e Sara Errani hanno conquistato il loro secondo titolo dello Slam: sconfitta la coppia americana Towsend-King 6-4, 6-2.

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