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Sinner tira la "Korda" giusta sul rosso

L'altoatesino lascia tre game all'americano: ora Struff. Oggi Musetti-Djokovic

Sinner tira la "Korda" giusta sul rosso

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Meno male che Monte Carlo è solo un test: da come è iniziato si preannunciano guai, ma per gli altri. Sinner batte Korda all'esordio 6-1, 6-2, e le statistiche dicono che negli ultimi tre match, ovvero dalle semifinali di Miami, ha lasciato agli avversari un totale di tre game. Il fatto però è che ha cambiato superficie, ma nonostante i suoi timori i risultati non cambiano. «Una vittoria molto buona perché è stato un match difficile, più di quanto dica il punteggio» ha detto il solito prudente Jannik. Aggiungendo però un passaggio importante: «Non mi faccio mai problemi sulla superficie: quando avevo 14 anni e fino ai 18 ho giocato tanto sulla terra. Il mio tennis funziona meglio sul cemento, lo sappiamo, ma posso giocare bene anche qui, devo solo capire meglio come usare bene certi colpi. Fisicamente sono cresciuto, e questo aiuta molto sul rosso. E sono arrivato più velocemente al punto dove volevo essere: so quanto lavoro abbiamo fatto e che alcune cose dobbiamo migliorarle. Ma posso crescere ancora, faccio 23 anni quest'anno, non sono certo arrivato al mio massimo». Ecco, appunto.

Così il periodo dell'anno che si pensava più complicato potrebbe riservare ulteriori sorprese positive. Anche perché poi, per diventare Grandi, ci vuole anche un po' di fortuna: proprio nell'unico torneo in cui avrebbe potuto lasciare molti punti al rivale Alcaraz, lo spagnolo si ritira per un problema al braccio, col risultato che se Sinner uguaglierà il risultato di un anno fa (semifinali) resterà numero 2 del mondo. Intanto ora, negli ottavi, incontrerà Struff, mentre a proposito di fortuna il buco lasciato da Alcaraz è stato preso da Sonego come lucky loser, ed è la terza volta di fila che gli capita. Lorenzo ha onorato il tutto battendo Auger-Aliassime in due set e festeggiando l'arrivo di Fabio Colangelo come coach. Mentre oggi, invece, Musetti affronterà Djokovic, «e da lui si impara anche quando si perde».

Come direbbe Sinner, l'importante è crescere.

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