Sofferenza partenopea, allenamento nerazzurro

Vittoria sofferta, dunque, della capolista che ha alcuni uomini in evidente riserva fisica e nervosa, visto McTominay improvvisamente in ritardo nei contrasti, in sofferenza Olivera costretto a giocare centrale in assenza dei due titolari, Juan Jesus e Bongiorno

Sofferenza partenopea, allenamento nerazzurro
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Un gol di Raspadori, un rigore di Asllani, tutto qui, come prima, più di prima lassù tra il Napoli, con la capa allo scudetto e l'Inter, con la testa al Barcellona. Sfinito, ma non finito, il Napoli che è passato a Lecce dopo una partita non facile per ragioni ambientali, incivile il comportamento del popolo salentino che ha sfogato la sua rabbia contro la Lega di serie A, sparando mortaretti, riempiendo di fumi l'aria calda e poi macchiando anche il minuto di silenzio con strilli sguaiati e fischi nei confronti del traditore Conte, non una risposta dignitosa alla mancanza di rispetto dei gestori della lega. Vittoria sofferta, dunque, della capolista che ha alcuni uomini in evidente riserva fisica e nervosa, visto McTominay improvvisamente in ritardo nei contrasti, in sofferenza Olivera costretto a giocare centrale in assenza dei due titolari, Juan Jesus e Bongiorno, osservato Lukaku spento e per nulla reattivo nel secondo tempo dopo un avvio deciso con un gol annullato per questa assurda regola del fuorigioco, un piede, ribadisco un piede e non tutto il resto del corpo possente del belga, oltre il difensore avversario e Var a cancellare il vantaggio. Fino a quando il mondo del football non si ribellerà contro la Fifa per cambiare la regola, il gioco sarà strozzato dalla mentalità burocratica degli arbitri e di chi li comanda. Lo sa bene l'Inter che s'è vista annullato il gol di Mikhitaryan a Barcellona e quell'episodio avrebbe cambiato il risultato e la partita di ritorno a San Siro. Inzaghi ha utilizzato tutte le seconde linee comunque superiori al modesto organico veronese, il rigore ha sciolto eventuali preoccupazioni dei campioni d'Italia, quindi allenamento comodo.

Dalla Spagna imprevista sofferenza del Barcellona contro il Valladolid ultimo in classifica e già retrocesso, Flick costretto a mandar dentro Lamine Yamal, Raphinha, De Jong, Olmo, l'ombra del Real, prossimo avversario nel clasico, ha messo ansia. Come l'Inter.

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