Sofia, un bronzo storico nella ritmica

Al debutto a 17 anni prima medaglia di sempre per l'Italia nel cerchio

Sofia, un bronzo storico nella ritmica
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La storia continua e, in questo caso, non si ripete, ma scrive una pagina inedita per gli annali della ginnastica Ritmica. A metterci la firma, con la grazia di un cerchio e il vezzo dello stile, è Sofia Raffaelli, 17 anni marchigiana, che si prende un bronzo da leggenda, primo sigillo iridato assoluto per l'Italia nella specialità. I Mondiali di Kitakyushu rinnovano l'incanto giapponese e somigliano tanto ai giorni estivi a cinque cerchi di Tokyo, quando le farfalle della Ritmica (bronzo) e Vanessa Ferrari (argento) al corpo libero salivano su un podio che avevano inseguito da tempo. Ma non serve andare così indietro: il momento d'oro della Ginnastica italiana, nel suo complesso, si è visto dal Sol levante di tre giorni fa quando sono arrivate dall'Artistica altre due medaglie storiche, il corpo libero d'oro di Nicola Bartolini e Asia D'Amato, argento al volteggio. Succede che il turnover sta dando i suoi frutti. Succede che una ragazza di Chiaravalle di Ancona, non ancora maggiorenne - compirà 18 anni a gennaio - , al suo debutto in una gara senior dove pensava solo alle qualifiche, mette il turbo ai sogni e con 25.850, sale subito sul podio, insieme a big navigate, come la russa Dina Averina (27.750), argento a Tokyo, e la bielorussa Alina Harnasko (25.950). Nessuna individualista azzurra era mai andata a podio con il cerchio. Ora il nome di Sofia starà accanto a quelli, altrettanto vergati nel bronzo e nell'impegno, di Samantha Ferrari alle clavette (Atene 1991), di Alexandra Agiurgiuculese alla palla e di Milena Baldassarri (ieri quinta) argento al nastro (Sofia 2018) che ha subito lanciato l'endorsement più bello alla compagna: «L'ho vista crescere, se lo merita». «Sono felice anche perché, al primo mondiale non me lo aspettavo: se è un sogno non svegliatemi, commenta invece Raffaelli.

Dalle fila del team Italia arrivano anche i complimenti di Emanuela Maccarani, direttore tecnico: «Sofia è una ragazza dal grande talento che va sempre affiancato al duro lavoro per ottenere risultati». La storia della ginnastica italiana prosegue ed è nuova e bellissima.

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