Federico Malerba
Alla Roma bastava un pareggio contro il Viktoria Plsen per accedere ai sedicesimi di Europa League con una giornata d'anticipo, ma come da pronostico è arrivata una vittoria rotonda che oltre alla qualificazione le regala anche il primo posto nel gruppo E. È un risultato importante per diversi motivi: perché nella gestione americana le coppe europee sono sempre state un tallone d'Achille (è appena la sesta vittoria in 26 partite), perché è l'unico sorriso in una giornata nera per i club italiani e perché fra due settimane la partita di Bucarest con l'Astra Giurgiu sarà una specie di amichevole.
Dopo il forfait di El Shaarawy (nessuna lesione, dovrebbe rientrare nel derby come Totti) un altro problema muscolare toglie a Spalletti anche Manolas: tutt'altro che scontato che il greco torni a disposizione già col Pescara. Sarà che le alternative non sono molte, sarà che la sconfitta di Bergamo va cancellata alla svelta, fatto sta che il tecnico limita il turnover. Ed è proprio un titolarissimo, dopo una decina di minuti senza emozioni, che sveglia i pochi tifosi sparpagliati nella vastità dell'Olimpico. Nella sua carriera Edin Dzeko di gol ne ha fatti parecchi, ma se quello di ieri sera non è il più bello poco ci manca. Il bosniaco lo segna facendo tutto da solo: prende palla in mezzo all'area, salta un avversario decentrandosi sulla destra, poi rientra sul mancino e la infila nel «sette» dalla parte opposta. Roba da spellarsi le mani, se non fosse che subito dopo lo stesso centravanti ne sbaglia altri due molto più facili. E come sempre avviene nel calcio l'errore viene punito: Kovarik sfonda dalla parte di Bruno Peres e Zeman, lasciato solo dai centrali giallorossi, fa 1-1 d testa.
La Roma accusa il colpo per una ventina di minuti, poi nel finale di tempo accelera di nuovo e se non torna in vantaggio è solo per questione di centimetri. Dzeko regala numeri sulla trequarti ma quando deve concludere sbaglia altre due volte, mentre Salah prima approfitta di una dormita dei difensori cechi e poi, solo davanti al portiere, angola troppo e la mette sul palo.
Anche la ripresa inizia nel segno della sfortuna con una traversa di Paredes su punizione e con un'altra grande occasione per Salah. Alla fine però, proprio quando i primi cattivi pensieri iniziano ad agitare i romanisti, il gol che mette le cose a posto lo segna di nuovo Dzeko, che nel finale fa addirittura tripletta e tocca quota 5 in Europa League oltre ai 10 gol segnati in campionato. Niente male per l'ex oggetto misterioso, che stavolta batte Kozacik incornando un cross di Rudiger dalla trequarti.
C'è ancora tempo per l'ennesimo gol mangiato da Salah, per
il terzo sigillo di Dzeko, ma soprattutto per il secondo gol-capolavoro della serata: lo segna Perotti con un pallonetto di rabona, ed è di una bellezza commovente: valeva la pena guardare questa partita solo per vederlo.
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