I perfidi tabloid d'Oltremanica l'hanno ribattezzato Ole Disaster Solskjear, cancellando così il Gunnar dell'anagrafe. Basterebbe questo a sottolineare il momento delicato del tecnico norvegese alla guida del Manchester United. Una squadra costata 700 milioni di euro e che vanta campioni come Cristiano Ronaldo, Paul Pogba e Bruno Fernandes, eppure incapace di giocare bene e crollata malamente sotto i colpi del Liverpool domenica. Lo 0-5 dell'Old Trafford rappresenta un'umiliazione storica per i Red Devils, con i tifosi che hanno scaricato apertamente il tecnico (settimo in Premier League) invocandone l'esonero. Da non escludere nelle prossime ore un ribaltone con 2 nomi da tenere d'occhio.
Il primo, caldeggiato da CR7 in persona, è quello di Zizou Zidane, specialista in subentri (l'ha fatto 2 volte al Real) e vincitore di 3 Champions League a Madrid proprio con il fuoriclasse lusitano. Ma sulla panchina di Solskjear aleggia un altro fantasma. Quello di Antonio Conte, dato addirittura come il favorito dai bookmakers inglesi. Il condottiero leccese ha nell'animo lo spirito vincente e guerriero dei Red Devils, ma non ama subentrare in corsa e per questo non avrebbe ancora sciolto le riserve. Dall'entourage dell'ex Inter filtra l'assoluto gradimento verso una rosa di livello come quello dello United, tuttavia iniziare un lavoro in corso d'opera non fa parte del modus operandi contiano.
Antonio preferisce gettare le basi del suo progetto dall'estate, in modo che i giocatori possano capirne e assimilarne i concetti alla perfezione.
Ecco perché 3 anni fa disse no pure al Real Madrid che lo voleva a metà stagione e non appare scontato il suo yes agli inglesi. A Manchester devono decidersi in fretta, visto che anche Zidane non è un sì sicuro essendo nelle mire pure del PSG qualora Pochettino dovesse steccare nelle prossime settimane.
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