Torino Adesso (quasi) tutti vogliono Alessandro Del Piero. A poche ore dalla fine del mercato - pur essendo l'ex capitano della Juventus svincolato, quindi tesserabile anche oltre la scadenza di domani sera - i riflettori si sono accesi anche su di lui. Magari un po' in ritardo, però così è. Risultato: oltre alla pubblicizzata offerta del Sion, ieri è stata la giornata in cui sono venuti allo scoperto gli australiani del Sydney e non solo. Il Tottenham di Villas Boas, per esempio, sta facendo più di un pensierino alla classe del Grande Vecchio di San Vendemiano: trattandosi di squadra di assoluto lignaggio andata vicinissima alla qualificazione alla Champions - cui avrebbe partecipato se la competizione non fosse stata vinta a sorpresa dal Chelsea -, è chiaro che ingolosisca non poco l'ego di un agonista quale è Del Piero. Il quale avrebbe comunque a disposizione, oltre alla Premier, anche l'Europa League per continuare a mostrare mirabilie facendo il pieno di adrenalina e un'esperienza di vita tutta nuova. Quanto agli australiani, «abbiamo fatto tutte le mosse per ingaggiarlo e il consiglio d'amministrazione ci appoggia al cento per cento - ha dichiarato Tony Pignata, direttore esecutivo del club che ha vinto il titolo nel 2006 e nel 2010, al quotidiano Sydney Morning Herald -. Pensiamo sia il giocatore ideale per la nostra squadra. Attendiamo una risposta: non cerchiamo pubblicità, siamo estremamente seri».
Così come - nonostante certi eccessi del presidente Constantin che però ultimamente, dopo avere cambiato una ventina di allenatori in pochi anni, pare avere messo la testa a posto - sono seri gli svizzeri. Arrivati ieri a Torino con la quasi certezza di poter chiudere l'affare: il ds Degennaro si era detto ottimista, il pressing di Gattuso pareva avere sortito un effetto positivo pressoché immediato e il fatto che il precedente incontro risalisse soltanto a lunedì sembrava parlare a favore del Sion. Dopo avere fissato in tarda mattinata un ulteriore appuntamento a stretto giro di posta, le sensazioni non potevano che essere buone. Poco prima delle ore 18, dopo che negli uffici della Edge di corso Marconi erano già entrati Alessandro e Stefano Del Piero, l'agente Andrea D'Amico e il consulente Dario Tosetti, era quindi la volta dei dirigenti elvetici. Due ore e mezza dopo, nonostante l'offerta di un biennale e la concreta possibilità di lottare per la vittoria nell'attuale Super League, fumata grigia: «La trattativa è complicata - ha spiegato De Gennaro - anche se si è instaurato un buon feeling. Non siamo però gli unici a volere Del Piero». Appunto.
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