Conte in "pausa" tra sussurri e grida

"Sosta concordata". Ma i dubbi restano...

Conte in "pausa" tra sussurri e grida
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Sarà una combinazione, certo. Una pausa concordata, sicuro. Un contrattempo non comunicabile, d'accordo. Però nemmeno è tutto così naturale come si vuol far credere. Conte ieri non è rientrato a Napoli per la ripresa degli allenamenti, giustificato da una nota del club che parla di "pausa programmata e stabilita da tempo, rientrerà a Castel Volturno lunedì 17". Quando cioè si saranno esauriti gli impegni delle varie Nazionali e quando inizierà una nuova settimana da via Crucis che introduce alla sfida con l'Atalanta.

Innanzitutto la tempistica. Il vero Conte non ha mai lasciato la squadra per così tanti giorni, tutti i contrattempi di questo mondo non passano inosservati se collegati al caos scoppiato a Bologna. Secondo indizio: perché comunicarlo solo ieri? Cioè due giorni dopo il post di De Laurentiis che garantiva sulla solidità tra la società e l'allenatore: con Conte a Torino e il presidente in partenza per l'estero, cosa ne è del previsto summit che i due avrebbero dovuto avere per mettere un punto sui disguidi e ripartire? Dubbi che richiamano alla memoria i difficili trascorsi del tecnico: al secondo anno nella stessa squadra puntualmente affiorano i primi scricchiolii, è stato così alla Juventus, all'Inter, al Chelsea e al Tottenham. Ma che soprattutto creano un precedente pericoloso: lo spogliatoio non è quello dell'anno scorso, l'ambiente sta trasformando lo smarrimento in delusione, si moltiplicano le vocine di dentro che puntano il dito su allenamenti troppo pesanti. C'è insoddisfazione, o chiamateli punti di vista differenti che stanno minando la solidità del gruppo.

In questo contesto di verità solo immaginate e appena sussurrate, si andrà allo scontro lunedì prossimo quanto saranno tutti presenti: è questo che vuole Conte? Sempre che nel frattempo non accada altro e la cosa non è per niente scontata

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