Marcello Di DioCon una Roma lanciatissima (e che venerdì riceverà i viola all'Olimpico), la sfida di stasera al Franchi ha il sapore di una tappa fondamentale. Alla quale Fiorentina e Napoli, fuori dall'Europa League che l'anno scorso fu foriera di soddisfazioni, arrivano con il morale sotto i tacchi: la squadra di Paulo Sousa, dopo la sbornia di Londra, vuole riscattarsi per tenersi stretto il terzo posto e magari fare un pensierino al secondo; quella di Sarri, senza vittorie da 4 gare tra campionato e Coppa, vuole riprendere la marcia che l'ha portato almeno fino alla partita dello Stadium a tenere botta alla Juve.Oggi il Napoli deve fare i conti con la crisi del gol (solo due segnati nel filotto negativo). Il motivo? Difese chiuse e raddoppi da parte degli avversari, ma anche un po' di stanchezza del gruppo che si evidenzia in quel centesimo di secondo in più nell'effettuare la giocata, segno di poca lucidità. D'altronde Sarri, ieri in silenzio come è avvenuto sempre dopo l'Europa League e che si è affidato in campionato sempre ai titolarissimi (sarà così anche stasera) per tentare quello che lui definisce il «colpo di stato», tiene di fatto in considerazione 14-15 giocatori al massimo (20 quelli impiegati in totale). I partenopei giocano ancora un bel calcio, ma i risultati non arrivano più. Uno dei simboli del calo azzurro è il digiuno di Higuain, puntualmente francobollato nelle ultime partite da almeno due avversari e privato di passaggi puliti dei compagni. Fermatosi lui ultima rete su rigore al Carpi il 7 febbraio -, si sono bloccati gli altri attaccanti, con le rivali che hanno preso le misure al Napoli. Che ha mandato in rete appena 8 giocatori. Il patron De Laurentiis (fischiato dalla Curva B giovedì dopo l'eliminazione con il Villarreal per una campagna acquisti invernale ritenuta non all'altezza) venerdì ha stuzzicato il Pipita: «E' sovrappeso, deve smaltire almeno un chilo e mezzo, è come se portasse un mattone...». Gonzalo ha messo su più muscoli che gli danno più potenza e lo preservano da infortuni, ma che gli hanno fatto perdere brillantezza. Certo, il messaggio pure legittimo del presidente ha fatto salire la tensione nella trattativa per il rinnovo dell'argentino (legato per ora al Napoli fino al 2018) e che qualche maligno ha voluto leggere come un exit strategy del patron, non nuovo a situazioni del genere. Nonostante la crisi della squadra, i tifosi ci credono ancora (saranno in tremila al Franchi) e sperano che Insigne, ancora scosso per la rapina subita al Vomero (a Firenze due anni fa subì per altro il brutto infortunio al ginocchio), si sia ripreso dal punto di vista psicologico.La Fiorentina pensa al controblitz sulla Roma per essere comunque la squadra rivelazione nonostante due obiettivi su tre già sfumati. All'andata il doppio ko con il Napoli (solo una vittoria nelle ultime 10 con i partenopei) e i giallorossi tolse ai viola il sorprendente primato in classifica ma non li eliminò dalla corsa Champions. Anche Sousa ha scelte obbligate perché il contributo dei rinforzi invernali deve ancora incidere.
«Non ci possiamo nascondere, ci siamo creati l'opportunità di lottare con i migliori così il tecnico della Fiorentina -. Chi arriva peggio a questa sfida? Direi loro perché hanno il dovere di vincere il campionato. Noi possiamo metterli in difficoltà creando magari più occasioni che all'andata».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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