Lo spagnolo vince i primi dieci Gp stagionali: primato riuscito soltanto a super Mino

Lo spagnolo vince i primi dieci Gp stagionali: primato riuscito soltanto a super Mino

Valentino Rossi ci ha provato in tutti i modi a difendere il record di Giacomo Agostini. Prima regalando uno splendido déjà vu insieme ad Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: per un giro intero a Indianapolis tre italiani in testa come non capitava dai tempi d'oro del Dottore, allora a suonarsele di santa ragione con Biaggi e Capirossi. Poi Valentino che aveva puntato tutto su una prima parte di gara a razzo, ha difeso con i denti il comando facendo a sportellate con lo stesso Dovi e poi sorpassando Marc Marquez che aveva approfittato per un momento della lotta made in Italy.

L'orgoglio tricolore di Rossi: «Ho goduto per la grande partenza, è stata una bella bagarre. “Scusa Dovi”, l'ho buttato un po' largo ma volevo stare davanti. Comunque questa è una pista difficile per me. Dal 2008 non salivo sul podio», dice tenendosi stretto il terzo posto dietro anche a Lorenzo. Il Dottore ha dovuto alzare bandiera bianca quando incalzato dal campione del mondo in carica e dal compagno di marca Lorenzo, ha dovuto dare via libera a Marquez, che ha preso il largo perché la sua Honda non mangia le gomme come la Yamaha e soprattutto la Ducati, con Dovizioso a perdere ritmo progressivamente e Iannone addirittura costretto al ritiro a metà gara. Ecco, l'Italmoto ci ha provato, ha dato il massimo e spettacolo, con Rossi e Dovizioso, ma a quel punto Giacomo Agostini ha capito che il suo record di dieci vittorie di fila dall'inizio della stagione, sarebbe stato d'ora in avanti in coabitazione e tra una settimana potrebbe capitolare se il Cabroncito dovesse vincere pure in Repubblica Ceca. La firma sulla decima è d'autore con quel sorpasso da antologia di Marquez al giro numero undici: Lorenzo lo supera e affianca Rossi, Marquez resiste si porta all'interno e poi infila le due Yamaha. Sul nuovo asfalto di Indianapolis scintille, pedane e carene. E quindi la fuga del fenomeno imprimendo alla sua gara un passo insostenibile, quasi insopportabile per la facilità, per tutto il resto della compagnia.

D'altra parte anche la storia era tutta dalla parte di Marquez. Si è corso in America, dove in carriera il campione del mondo non ha mai perso. E quindi è come se fosse già scritto che Marquez avrebbe eguagliato il record dell'Ago. Magari non era preventivabile lo sviluppo della gara, tirata come non mai in questo campionato con lo spagnolo che ha impiegato qualche giro in più del solito per mettersi a menare le danze. E ha addirittura incassato un paio di sorpassi, uno come già detto del Dottore. Però sempre in controllo, con la lucidità, in rettilineo, di dare una controllata alla situazione alle sue spalle.

Il cannibale, l'extraterrestre, lo schiacciasassi non si è fatto impressionare dal guizzo dell'Italmoto e nella sua America si è preso la lode con la decima vittoria di fila, come solo appunto Agostini (ma ben tre vvolte) dall'inizio, e Mick Doohan, ma in mezzo al campionato del 1997.

Marquez tra i grandi anche a parole: «Bella lotta all'inizio, ma mi sono divertito soprattutto alla fine, quando la moto scivolava... È stata una gara bellissima, dura fisicamente. Adesso festeggiamo un poco, ma da domani pensiamo a Brno». Neanche l'ennesimo record toglie la fame al cannibale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica