Spalletti non svolta. L'Inter deve risolvere l'enigma Nainggolan

Il belga non al meglio è un lusso per una squadra che nelle grandi occasioni si ferma

Spalletti non svolta. L'Inter deve risolvere l'enigma Nainggolan

Nel calcio spesso basta un episodio per fare la differenza tra vincere e perdere. E spesso basta una partita per ribaltare valutazioni e giudizi su una squadra o almeno per farle pendere da una parte piuttosto che dall'altra. E allora è innegabile che la sconfitta di Londra contro il Tottenham apra il processo in casa Inter. Perché la qualificazione era già lì a portata di mano, perché il retrogusto amaro è quello dell'occasione sprecata e perché gli errori sono stati parecchi, a tutti i livelli. Dal campo alla panchina, con inevitabili dubbi e polemiche.

Il primo problema che balza agli occhi in casa Inter ha un nome e un cognome: Radja Nainggolan. Il centrocampista belga a Londra ha offerto una delle sue peggiori prestazioni in maglia nerazzurra per poi essere sostituito ancor prima della fine del primo tempo. Mai coi tempi giusti, passaggi sbagliati, poca grinta. Ma la colpa non è tutta sua. Il ninja ha sofferto per un grave infortunio muscolare che gli ha precluso la preparazione estiva, poi nel derby la distorsione alla caviglia che ora torna a dare fastidio a cui si aggiunge anche un nuovo risentimento muscolare. Non è colpa sua se si è fatto male e non lo è nemmeno se Spalletti continua a puntare su un giocatore che non sta bene. Lo ha fatto con il Barcellona a San Siro, gettandolo nella mischia anche se non era pronto. Poi, dopo il riposo con l'Atalanta e l'ora abbondante col Frosinone, prima e dopo la sosta, eccolo di nuovo in campo col Tottenham. Ok, il suo era l'acquisto che il tecnico voleva a tutti i costi, quel giocatore in grado di fare la differenza e spaccare le partite con la sue qualità uniche. Ma se non sta bene, perché non attendere la completa guarigione anziché rischiare, come di fatto accaduto a Londra, di giocare in pratica in 10? Fatto sta che il presunto valore aggiunto per l'Inter finora non si sia mai visto.

Ad esplodere è stato anche il caso Lautaro Martinez. Colpa del padre e di un tweet poco (pochissimo) lusinghiero verso Spalletti (poi rimosso e ieri anche smentito). Il Toro, dopo la prestazione con il Frosinone, si aspettava di giocare almeno un po' ma ancora una volta ha scaldato la panchina. E anche qui nel mirino finisce Spalletti. Viene da chiedersi infatti come mai negli ultimi 10 minuti, con il Tottenham in vantaggio e più nulla da preservare, abbia deciso di mandare in campo Keita (e ci può stare) ma di togliere Politano invece che un giocatore meno offensivo. Una scelta un po' cervellotica che avrebbe potuto cambiare le sorti dell'assedio finale.

La fortuna in casa Inter è che non tutto sia stato buttato via, anzi. Anche se il destino non è più nelle mani dei nerazzurri. Serve vincere col Psv Eindhoven e tifare fortissimo Barcellona che nell'ultima giornata ospiterà il Tottenham.

Certo da questa doppia sfida si saprà tanto del futuro dell'Inter. Perché passare o non passare il turno, anche economicamente, è proprio quel fatto, che dettagliio non è, che può cambiare la valutazione di un'intera stagione.

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