Spalletti, oggi è il CT-day. Scioglierà la riserva sulla panchina azzurra

Il tecnico rassicurato dai suoi legali pare più sereno Ma toccherà a lui risolvere la questione clausola

Spalletti, oggi è il CT-day. Scioglierà la riserva sulla panchina azzurra
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Oggi è il giorno delle decisioni irrevocabili. Oggi è il giorno in cui Luciano Spalletti, candidato a succedere a Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale, deve sciogliere la riserva e comunicare a Gabriele Gravina la sua risposta definitiva. Il quadro, scolpito dagli ultimi eventi, è ormai questo: in campo ci sono soltanto Spalletti e il Napoli, la Federcalcio è formalmente dietro le quinte. E se Spalletti raccogliesse l'invito dichiarandosi pronto ad accettare l'incarico per passare poi alle formalità (allestimento dello staff, programma delle prossime convocazioni), allora la questione clausola diventerà ufficialmente un contenzioso personale tra il ct e il club per il quale il tecnico di Certaldo ha lavorato due anni conquistando il 3° scudetto della storia napoletana.

Il motivo per il quale Gravina si è chiamato fuori dal nodo della clausola è diventato da ieri noto: subito dopo aver parlato con Spalletti per la prima volta e avendo avuto notizia della clausola, il presidente federale ha chiamato al telefono Andrea Chiavelli, ad del club, dirigente di fiducia di ADL che in quel frangente era proprio col suo presidente. E quindi ha passato il cellulare a De Laurentiis. Gravina ha chiesto la cortesia di liberare Spalletti per poterlo annunciare subito ma ha ricevuto la stessa risposta che è stata resa pubblica nella nota di ferragosto.

La seconda curiosità è costituita dall'ultima dichiarazione dell'avvocato Mattia Grassani, legale di fiducia del Napoli. In una intervista al Sole 24 Ore ha spiegato che «la clausola di non concorrenza prevede la fattispecie del club e anche delle Nazionali». A dire il vero, nei giorni precedenti, in un virgolettato rilasciato all'agenzia Ansa lo stesso legale, sul tema aveva disegnato uno scenario nel quale non c'era un riferimento specifico alle Nazionali. Ecco la frase: «La clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno, nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno pensava a una federazione. E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare».

Lo stesso umore dell'interessato, Spalletti, apparso qualche giorno prima preoccupato di non apparire, agli occhi dei tifosi napoletani, una sorta di nemico del Napoli, cosa che lo ferirebbe molto, sembra orientato alla serenità. Che sia merito dei pareri legali confezionati dallo studio che si sta occupando della materia e presso il quale lavora anche il figlio Samuele? Probabile. Di certo oltre il fine settimana la vicenda non può essere trascinata.

E soltanto in occasione della conferenza stampa per presentare il nuovo ct, parlerà Gabriele Gravina che dovrà rispondere su alcuni quesiti spinosi:

1) il virgolettato di Roberto Mancini che ha rovesciato su di lui la responsabilità del divorzio improvviso; 2) la lettera di ADL che ha impartito lezioni su principi, deroghe e sulle modalità nel confezionare i contratti.

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