Ci sono tagli e tagli. Per esempio in federcalcio sembra il tempo della rivoluzione francese, rotolano teste pesanti e pensanti, il Coni ha portato via ventidue milioni alle casse del football e allora Carlo Tavecchio, che del calcio è il capo, essendo uomo di finanze ha fatto due conti e ha preso a tagliare a prescindere. Non soltanto tagli ma anche ristrutturazioni, come quella riservata alla giustizia sportiva, con il progetto di due procure distinte. Ogni anno su 1500 casi e pronunce di merito oltre 1200 appartengono al settore dilettantistico. Per alleviare il lavoro dei giudici, ecco la svolta: una procura, con tre sedi operative, Milano-Roma-Napoli, che si occupi esclusivamente dei casi del settore dilettanti e un'altra a Roma per il settore professionistico e i dirigenti federali. Aumenteranno i giudici ma non i costi, i magistrati e collaboratori saranno tutti "volontari" con ovvio rimborso spese, stop.
Torno alle forbici o scimitarre. Via settecentomila euro alla direzione generale e affari esteri, via alla bonifica delle spese del settore dilettanti e arbitri, via 5 milioni alla serie B, un taglio di 4 milioni alla Lega pro, via 2 milioni ai dilettanti e diminuzione da 4 a 2 milioni per la nazionale di Conte, o meglio, taglio del cinquanta per cento dei cosiddetti "compensi per diritti di immagine" di cui dispongono annualmente i convocati azzurri.
Il taglio è stato proposto, deciso, firmato ma qui è nato il caso perché il sindacato, nel senso di Aic, associazione italiana calciatori, non ha gradito la decisione drastica, ha presentato immediata protesta, ha chiesto, leggete bene, un gesto di buona volontà al presidente federale perché venga incontro alle esigenze dei professionisti che producono la prestazione per la squadra migliore, la Nazionale A.
Qualcuno, a Roma e non soltanto, si sarebbe effettivamente aspettato un gesto di buona volontà ma dello stesso sindacato, ad esempio potrebbe girare volontariamente i due milioni "tagliati", destinandolo al fondo di solidarietà per i disoccupati del pallone invece che pretenderli per gli occupati e privilegiati.
Ma l'attesa è stata inutile e utopistica, le parti restano divise sulle loro posizioni, la federcalcio non intende arretrare, i professionisti del football esigono che, come dicevano i latini, i patti siano osservati. Nessuna battaglia, nessuno sciopero anche se l'aria che tira non è delle migliori e Tavecchio recita la parte del tagliatore di teste, chiedendo scusa ai gentiluomini dell'Isis. Si va in Croazia non pensando ai soldi e sperando che le teste e le gambe degli azzurri siano ancora valide.
Poi verrà il tempo di discutere i premi per l'europeo e qui il tifoso Renzi e la sua squadra di tagliatori dimenticheranno, come tutti finora hanno fatto, la spending review . Tavecchio resterà povero e con le forbici riposte nel cassetto. Viva l'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.