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"Spero che Mancini spaventi il Milan. Conte ok: serve fatica"

Ranocchia: "Il cambio ci darà entusiasmo. Noi mettiamo cuore e gambe. Con Mazzarri situazione stressante. Basta Balo, il ct vuole 25 Darmian"

"Spero che Mancini spaventi il Milan. Conte ok: serve fatica"

dal nostro inviato ad Appiano G.

Ad Appiano splende il sole: un segno? Forse. E forse saranno spariti anche i complottisti che vedeva Mazzarri. Andrea Ranocchia è appena filato via dall'azzurro bufera di Conte. Si è rimesso la fascia al braccio per ritrovarsi con un nuovo tecnico e la solita speranza che non sai mai quanto nera e quanto azzurra. Non è solo derby. Ma il derby può cambiar la faccia della gente interista.

E Mazzarri non c'è più. Stupito oppure no?

«Stupiti un po' tutti. Magari te lo aspettavi nei primi giorni, invece è successo a fine settimana. Sono scelte societarie e dobbiamo attenerci ai fatti».

Cosa non è andato?

«Se vai male, ci sono tanti motivi. Nell'ultimo periodo c'erano molti infortunati, giocavano gli stessi. Se la rosa non è ampia, soffri. I ritmi sono alti e devi avere 20 giocatori sullo stesso piano. Ci siamo trovati con cinque ragazzini al seguito, mai visto prima».

La squadra non era troppo stressata?

«Stressati, pressati, tutto è una conseguenza. Quando va male, il pubblico fischia e i media ti tirano addosso».

E con Mancini dove andrete?

«Il cambio di allenatore regala subito una botta di entusiasmo e rialza il morale. Sono stimoli positivi. Dobbiamo aggrapparci a questo».

Mancini voleva Ranocchia al Galatasaray...

«Per un pelo, sì. Non sono andato. Meglio esserci incontrati qui all'Inter».

Anche Conte aveva fatto avances per la Juve...

«Pure con lui: meglio esserci incontrati in Nazionale. Il posto giusto».

Conte è stato duro: dice che siete sfaticati.

«É una critica alla mentalità. La sua è basata sul lavoro, sulla fatica, sul farsi il culo. Io approvo la sua filosofia. I risultati del lavoro pagano sempre».

La strigliata servirà a svegliare il calcio?

«Speriamo possa servire per il bene della Nazionale e del calcio italiano. All'estero noi soffriamo sempre: la qualità atletica delle squadre è alta. Spero che le sue parole possano servire, ha vinto gli ultimi tre campionati: qualcosa significherà».

Magari il ct non ha apprezzato alcuni comportamenti e reazioni agli infortuni: Balotelli, Verratti...

«Verratti si era stirato, non si è mai allenato. Non è vero che ha mollato. Balo? Lo abbiamo visto normale. Ma la cosa che va cambiata è un'altra: tutti pensano che debba creare scompiglio o fare gol sotto l'incrocio dei pali. Invece Conte vuole che sia un calciatore come tutti gli altri. Se si impegna, ha grandissimo talento. Altrimenti, è normale. Si parla solo di lui, sembra che abbiamo Cristiano Ronaldo. Si deve sudare il posto. Vale anche per me. Solo così si può vincere».

Difficile far capire certe cose a Balotelli...

«Deve capirlo: Conte vuole 25 Darmian, o 25 Marchisio o 25 De Rossi, uno che ha vinto tanto ma si fa il mazzo. Non mi sta bene che si parli solo di Balotelli. A me hanno fatto un'intervista con 15 domande su Mario. Basta!».

Cambiamo pagina, come si arriva a vincere il derby?

«Ne ho giocati un po'. Conosco anche il prepartita: il giorno prima senti che è una gara diversa. Il derby è molto cuore, molta emozione. È proprio diverso. Il derby è una battaglia. Si vince correndo più degli altri e facendo un gol in più».

Con Mancini ci saranno più motivazioni?

«Ci sarà nuovo entusiasmo: deve essere la nostra spinta».

Motiverà anche il Milan?

«Spero abbiano più paura. Spero li abbia demotivati, si sentano meno sicuri: dobbiamo essere bravi a sfruttare la situazione».

Inter e Milan hanno subito una pioggia di gol: 30 in due...

«Ne abbiamo presi... Da difensore me li ricordo, ma il passato è passato. Ora dobbiamo puntare a non prenderli e a segnarli».

Andrà meglio con la difesa a 4?

«I media girano tutto intorno ai numeri. I numeri non cambiano molto il vincere o perdere. Ci sono squadre che vincono a tre o a quattro. Dipende da come sta la squadra, incidono tanti fattori. Ho giocato sempre a quattro e poi qui all'Inter a tre. Ho provato ogni ruolo: perfino centravanti con Stramaccioni».

Meglio gli attacchi?

«Entrambi talentuosi. È un mix di esperienza e gioventù. Loro hanno ritrovato El Shaarawy, un'arma in più. Noi abbiamo dimostrato che l'attacco è forte».

Gli uomini copertina?

«Spero uno dei nostri. Incide la mentalità con la quale arrivi: non devono tremarti le gambe».

Un occhio a Torres?

«Ha vinto tutto quanto c'era da vincere. Ha qualità. Tutti i giocatori, all'esordio in Italia, fanno fatica nei primi mesi. Qui è tutto diverso: speriamo si svegli il più tardi possibile».

E Palacio?

«Speriamo la butti dentro presto. Sta accusando la situazione ma può rimediare».

L'Inter tornerà da 3° posto?

«Non mi sembrava lontano nemmeno prima. Ma la strada è ancora lunga. Siamo solo a novembre. Succederà di tutto. Abbiamo iniziato un nuovo percorso e dovremo fare la nostra strada. Possiamo superare le squadre davanti, siamo tutti lì. E siamo una rosa competitiva».

La classifica dei centravanti del derby?

«Icardi, Palacio, Osvaldo, i nostri, e dietro gli altri».

La radiografia?

«Pazzini uomo d'area, Menez talento e tecnica. Icardi forte in area. Osvaldo svaria e ha un gran tiro. Palacio eccelle di testa, tira più forte di me quando vado col piede. El Shaarawy forte nell'uno contro uno.

Torres ha vinto tutto».

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