Coronavirus

Lo sport dal 4 maggio: cosa cambia in 8 punti

Gli impianti aperti per gli atleti di sport individuali di interesse nazionale, quelli di squadra devono aspettare il 18 maggio. Jogging da soli e a distanza

Lo sport dal 4 maggio: cosa cambia in 8 punti

Lo sport riparte a maggio ma soltanto a corrente alternata, le parole del premier Conte di ieri sera hanno dato una prima lieve apertura: dal 4 maggio non ripartirà l’intero movimento sportivo italiano, ma si tratterà di un ritorno alla normalità soltanto graduale.

Ecco cosa cambia per lo sport dopo il Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro della salute Roberto Speranza.

Chi può tornare ad allenarsi

Da lunedì 4 maggio tornano ad allenarsi gli atleti professionisti e non professionisti che preparano i Giochi olimpici e paralimpici più gli atleti cosiddetti di interesse nazionale. Le attività saranno consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. Per determinare la distanza interpersonale i criteri sono due: per l’attività motoria è di un metro, per quella sportiva è di due. Il concetto di interesse nazionale non è sempre chiarissimo e il riconoscimento dello status spetterà a Coni, Comitato paralimpico e federazioni sportive.

Gli sport di squadra

Discorso diverso per gli sport di squadra, professionisti e non: per loro la data giusta dovrebbe essere quella del 18 maggio, purchè si garantiscano le norme di distanziamento previste dal protocollo sanitario. Il condizionale resta d’obbligo, perché al momento c’è solo l’annuncio del premier, mentre il decreto si concentra solo sulle riaperture del 4 maggio. Sull’eventuale ripresa della serie A il ministro Spadafora è stato piuttosto realista: ''Non è detto che si ricominci''. Decisivi gli approfondimenti previsti nei prossimi giorni.

Palestre, piscine e centri sportivi

Restano invece chiuse palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, eccetera. Nessuna data per la loro riapertura al pubblico per cui quegli spazi che non possono garantire le norme di sicurezza resteranno ancora chiusi. Al momento Conte non ha parlato di unariapertura già dal 18 maggio: più verosimile che verranno equiparati a bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, riaprendo dal mese di giugno. Ma al momento non si hanno certezze.

Attività all'aria aperta

Torna il jogging libero e salta l’obbligo alla prossimità dall’abitazione. Si potrà dunque passeggiare, correre, andare in bicicletta senza limitazioni ma sempre in forma individuale e rispettando la distanza interpersonale. Sarà consentito accedere a ville e parchi ma gli accessi potrebbero essere contingentati per evitare assembramenti. Restano però chiuse le aree gioco attrezzate per bambini. Si potrà andare al mare per nuotare e fare passeggiate in montagna: attività motorie da soli o al massimo in due.

Cosa può succedere dal 18 maggio?

E' la data prevista per la ripresa degli allenamenti collettivi. Dovrebbero tornare in campo e palestra calciatori, cestisti, pallavolisti e tutti gli altri atleti di sport collettivi. Ma non è proprio così: il concetto di interesse nazionale potrà aprire all’attività sportiva, verosimilmente, delle sole squadre professionistiche. In sintesi, il silenzio di Conte sul tema di ieri sembra averlo confermato: tutto il mondo dilettantistico ha chiuso la stagione 2019/2020 mentre anche quello professionistico, in attesa di una decisione definitiva, rischia di calare inesorabilmente il sipario prima del tempo.

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