
di Roberto Dupplicato
Antonio Conte scugnizzo per l'AI di X: la pizza, nu jeans e na maglietta (sopra).
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Le parole d'addio, forse, a Parma: «Questa piazza è troppo per me».
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Quando Conte si presentò al Napoli le sue prime parole furono un manifesto marxista: «C'è solo da dire una cosa: amma faticà».
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Ovviamente a Napoli la Pizza Conte venne ideata prima della firma del mister: parmigiana di melanzane, stracciata di bufala in omaggio alle origini pugliesi di Andonio e pomodoro San Marzano.
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A ottobre c'è stato anche spazio per le frecciatine a distanza con Thiago Motta e Giuntoli: «Qualcuno ha voluto la bicicletta? Adesso deve iniziare a pedala'. Ccà nisciuno è fesso!». Come diceva Totò.
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«Io non ho il grigio. Sono bianco o nero». Poi, cogliendo il pericolo di titoli pro Juve: «Nel senso rosso o blu. Per chiarire, non vorrei mai rosso e blu stiamo più tranquilli». Antonio Conte e le sfumature.
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Nonostante lo Scurett' non sono mancati momenti di pessimismo, un mese fa la frase del mister «ho capito che a Napoli tante cose non si possono fare» gettò nello sconforto tifosi e città. Felicità a momenti, e futuro incerto.
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Nell'ultima conferenza hanno chiesto a Conte se ci fosse «paura» e lui, da grande uomo di scena ha finto di non sentire bene: «che hai detto? Cosa?». A quel punto il giornalista ha ritrattato in «preoccupazione». E lui ha detto «ah ok» per poi sorridere e aggiungere: «non avevo capito». Conte paura non ne ha.
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Conte e Spalletti, certo, ma gli unici uomini di campo capaci di far vincere due Scudetti al Napoli a due anni di distanza sono stati Diego Armando Maradona e Simone Inzaghi.@dupply
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