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Sprint sci di fondo, Pellegrino è argento

Il valdostano, cinque anni dopo Pyeongchang, battuto ancora solo dal norvegese Klaebo

Sprint sci di fondo, Pellegrino è argento

Il valdostano Federico Pellegrino conquista la medaglia d’argento nello sprint dello sci di fondo alle Olimpiadi di Pechino 2022. Il poliziotto, a 31 anni, si regala l’ennesima gioia in una carriera da record. Sul traguardo, ancora una volta, viene preceduto solo dall’imbattibile norvegese Johannes Klaebo. Terzo, invece, il russo Terentev.

L’azzurro dopo una manche obbligatoria non brillante, avendo superato il turno solo col sesto tempo disponibile, cresce col passare delle gare. Diversa, appunto, la situazione nei quarti, dove l’atleta si impone, dimostrando la condizione dei giorni migliori. La svolta arriva in una semifinale durissima in cui il fondista di Nus si mette a fianco dei migliori fino a sorpassarli a pochi metri dal traguardo. Si arriva così alla tanto attesa finale dove si è capito, sin dai primi attimi, che la lotta sarebbe stata a due. Pellegrino tiene Klaebo per tutto il percorso, sia in salita che in discesa. A pochi metri dall’arrivo, allargandosi, prova pure a superarlo, ma il marziano, in questa disciplina, resta imbattibile, prendendosi così l’ennesimo oro.

Emozionato, comunque, l’atleta valdostano che pure cinque anni fa era stato sul secondo gradino del podio a Pyeongchang, dove fu battuto ancora una volta dal solito norvegese. La medaglia d’argento, però, questa volta, è da considerarsi un grandissimo risultato, tenendo conto che l’attuale stagione per l’azzurro fino a ora non era stata tra le migliori . Nonostante ciò, come ormai ci ha abituati, il campione, al momento più atteso, grazie alla pazienza e soprattutto alla smisurata caparbietà, non si fa attendere regalando l’ennesima gioia al movimento del fondo, ormai sempre più dipendente, come dimostrano i risultati degli altri atleti, dalla sua punta di diamante. Il successo non a caso viene dedicato alla moglie Greta Laurent, compagna di vita e di allenamenti.

Il secondo gradino del podio, analizzando i numeri della disciplina, vale ancora di più, tenendo conto che tra i quindici fondisti premiati nelle precedenti edizioni di sprint, fino a questo momento, nessuno era riuscito a prendere allori in due rassegne diverse.

L’ennesima gioia, quindi, per una nazionale che ha già in cassaforte un oro, cinque argenti e un bronzo e che sembra avere ancora tanta fame di risultati e record.

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