Anche a Stoccarda si vede la Lazio double face di questa parte della stagione: stanca e apatica in campionato (2 sole vittorie in 8 partite), cinica e spettacolare in Europa (sette successi in 11 sfide continentali) in controtendenza con il modus tutto italiano che tende a snobbare la seconda Coppa per importanza.
Così alla Mercedes-Benz Arena arriva una vittoria (la prima assoluta in Germania dei biancocelesti) che «blinda» la qualificazione ai quarti e rende meno problematica la partita di ritorno in un Olimpico chiuso ai tifosi. Sempre che lunedì a Nyon non venga accolto il ricorso laziale sulla squalifica del campo, anche se è più probabile che possa esserci solo uno sconto sui due turni senza pubblico («spero sia accertata la verità», così il patron Lotito).
Petkovic fa un po' di turnover pensando anche alla rincorsa Champions la cui prossima tappa è quella insidiosa con la Fiorentina. Così è soprattutto il centrocampo a mostrare volti diversi, vedi Ederson e Onazi, i bomber di serata. La classe e la fantasia del brasiliano sono il toccasana di una formazione che, nonostante il buon cammino europeo, ha smarrito di recente certe sicurezze e la brillantezza del 2012. Proprio Ederson, impiegato con il contagocce da Petkovic per una serie di infortuni muscolari in pochi mesi (prima di Stoccarda 429' tra campionato e Coppa), sblocca il match con una giocata intelligente in area.
Lo Stoccarda, reduce dalla batosta in Bundesliga a Leverkusen, fatica a rendersi pericoloso tranne che con il giapponese Okazaki (tre occasioni, una delle quali sventata da Marchetti, ieri 70ª gara con la Lazio).
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