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Storico Mertens, Napoli in finale. Fuori un'Inter bella e sprecona

Eriksen-gol da calcio d'angolo, pari del belga re dei bomber azzurri. Poi Ospina è decisivo in più occasioni: mercoledì c'è la Juventus

Storico Mertens, Napoli in finale. Fuori un'Inter bella e sprecona

Un gol che vale la decima finale di Coppa Italia nella storia del Napoli e che lo pone sul trono dei bomber azzurri di tutti i tempi (122 reti, una in più di Hamsik). Il tutto nel giorno del rinnovo biennale con la squadra di De Laurentiis - a 4,5 milioni a stagione oltre ad altri due come premio all'atto della firma e un'opzione per il terzo anno, manca solo l'accordo tra legali -. La notte perfetta di Dries Mertens che appena un mese fa stava per dire di sì al richiamo dell'Inter e dell'amico Lukaku, con il quale ha portato la Nazionale belga in vetta al ranking mondiale, e che ieri si è invece promesso a vita ai colori azzurri e ha siglato il terzo flop stagionale di Conte. Al quale rimane la sola Europa League per non interrompere il suo record di alzare un trofeo al primo anno su una panchina. A Roma mercoledì 17 andrà dunque in scena la finale tra Napoli e Juventus, rivincita di quella già vista all'Olimpico nel 2012 (Conte era in campo con la maglia bianconera) e vinta dai partenopei con i gol di Cavani e Hamsik.

Tre mesi senza partite per entrambe, eppure la gara è più divertente e i ritmi sono più sostenuti, almeno nella prima ora, rispetto allo Juventus-Milan di venerdì. Meglio i nerazzurri nel primo tempo con l'invenzione balistica vincente di Eriksen da calcio d'angolo dopo nemmeno tre minuti (ma Ospina commette un errore clamoroso) e almeno due ghiotte occasioni per Lukaku - unico acuto del belga - e Candreva sventate dal portiere colombiano. Lautaro sembra avere già la testa a Barcellona e si vede pochissimo. Il Napoli è in difficoltà, soprattutto sugli esterni - Hysaj fatica a prendere le misure a Candreva - e a centrocampo tanto che Insigne resta a lungo avulso dalla sfida. Confortante la prova di Eriksen da trequartista, la novità partorita da Conte nel periodo di lockdown: di lui, oltre al gol, si ricorderanno le due conclusioni pericolose respinte da Ospina. Che sui titoli di coda della prima frazione si era già fatto perdonare il pasticcio sulla rete subita lanciando Insigne in contropiede, autore di un assist perfetto per Mertens.

Il belga del Napoli, pure in condizioni non ottimali, gioca la ripresa a tutto campo, una sorta di regista offensivo che di fatto calma l'impeto dell'Inter. Gattuso con gli inserimenti di Callejon e Fabian Ruiz regala un tocco di esperienza alla sua squadra nel momento più importante della sfida, poi concede la standing ovation «virtuale» a Mertens mettendo in campo i centimetri di Milik. Conte cambia gli esterni, calati alla distanza, e l'evanescente Lautaro (ormai senza gol dal 26 gennaio) con Sanchez. L'Inter si risveglia, crea altre occasioni non sfruttate, prova il forcing finale per prendersi la qualificazione, inserisce Sensi per Eriksen che non trova più spazi fra le linee, ma Maksimovic è insuperabile e Ospina blinda la porta.

Continua il tabù Coppa Italia per Conte da tecnico, Gattuso centra il primo obiettivo e «onora» la promessa di De Laurentiis, pronto a confermarlo per 2 anni.

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