Storie di calcio che fanno riflettere

Quindici anni di inchieste in «Sla, il male oscuro del pallone»

Se il Natale vuole essere anche un'occasione per riflettere e nello stesso tempo emozionarsi con le storie dei protagonisti. Se non si vuole intendere lo sport solo come successo, esclusivo dei personaggi da copertina, belli e ricchi. Se si vuole guardare in faccia anche alla sofferenza, leggerla per poi avere una visione disincantata, non può mancare nella biblioteca di ogni sportivo e non solo Sla. Il male oscuro del pallone (Goalbook, pagine 200, euro 14,00), il libro-inchiesta di Massimiliano Castellani, giornalista e scrittore, che da anni si occupa dello stretto rapporto tra sport e letteratura, convinto che il calcio, nonostante tutto, sia una disciplina socialmente utile.Questo libro non è nato sull'onda emotiva di un fatto specifico, ma il frutto di quindici anni di interviste e di storie raccolte su calciatori italiani colpiti dalla Sla o Morbo di Gehrig. Raccontate con la delicatezza e la passione proprie dell'autore che non si accontenta di toccare con mano il dolore dei protagonisti, ma mette in discussione se stesso e il mondo del calcio interrogandosi anche con domande scomode. Come mai il numero dei malati di Sla nel calcio italiano è di 5-6 volte superiore alla media mondiale? Perché la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota anche come morbo di Lou Gehrig, viene sempre più spesso chiamata il morbo del pallone? Sla. Il male oscuro del pallone vuole dar voce e volto a storie note e a storie mai raccontate: nelle stesse pagine troverete Annamaria Pipitone, l'unica donna calciatrice vittima della Sla, e Stefano Borgonovo che con il suo coraggio ha messo a nudo il mondo del pallone davanti a una malattia terribile.

Allo stesso tempo il volume vuole essere un atto di accusa nei confronti di chi in nome del business ha compromesso generazioni di calciatori con la somministrazione di medicinali privi di autorizzazione medica. L'autore con questo libro vuole tenere accesi i riflettori su un dramma sul quale è di nuovo calato il muro del silenzio. DPis

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