Sono morti silenziose, che si susseguono una dietro l'altra, senza soluzione di continuità. Dei tonfi del cuore che lasciano senza fiato e alle quali, al momento, sembra davvero impossibile porre rimedio. Sono delle vere e proprie stragi (dal 1980 ad oggi le morti sono 28, solo la boxe con 49 ne ha di più), per usare parole dure e crude, ma questo è. Chiaro che c'è una corrente di pensiero di persone illuminate che hanno però spento non solo il cuore ma anche la ragione, che vorrebbero che si usassero parole più lievi, ma la realtà è tragica: il ciclismo miete troppe vittime. Ed è forse è arrivato anche il momento di pensare a qualcosa per rallentare questa mattanza.
Ieri la lista si è nuovamente arricchita di un nuovo nome. L'ultimo in ordine di tempo era stato il 22enne belga Bjorn Lambrecht, che perse la vita il 5 agosto scorso al Giro di Polonia. Ieri, un altro ragazzo - meno talentuoso di Bjorn, ma stessa passione, stesso amore per la bicicletta - di nome Giovanni Iannelli (nella foto). Caduto sabato scorso in piena volata a Molino dei Torti, il 22enne toscano era stato ricoverato in condizioni disperate all'ospedale di Alessandria ma, nonostante i tentativi dei sanitari, non è riuscito a vincere la sua battaglia.
Lotta invece all'ospedale Niguarda di Milano, dove è stato ricoverato domenica in condizioni gravissime, l'olandese Edo Mas.
Il 19enne rimasto ferito al Piccolo Giro di Lombardia per cause ancora in corso di accertamento da parte della Polstrada di Sondrio è finito contro la portiera posteriore di una Volkswagen Golf che si trovava sulla sua traiettoria. Il ragazzo ha riportato fratture multiple a collo, schiena e viso. Le condizioni sono gravissime, ma ieri i sanitari hanno comunicato che il ragazzo è fortunatamente fuori pericolo.
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