nostro inviato ad Appiano Gentile
A pranzo Massimo Moratti, Marco Branca, Andrea Stramaccioni e il futuro dell'Inter. Il presidente ha assistito all'allenamento poi a tavola ha detto la sua ai fidi, perché nonostante le voci insistenti sul taglio di teste, questi rimangono e con loro lui ricostruisce. Senza Champions movimenti all'osso, con l'Europa che conta arriva un top player, sicuro, anche perché il partner invocato da Massimo Moratti è stato individuato e la notizia potrebbe uscire già entro questa stagione. L'Inter ha un valore di mercato stimato attorno ai 500 milioni, Moratti fra aquisti e cessioni in questi vent'anni di presidenza ha ripianato di tasca propria con oltre 300 milioni, altri 70 circa è pronto a sborsarli per questa stagione, ma pare proprio sia arrivato il momento di spegnere il flusso, lo impone la recessione e specificamente il fair play finanziario Uefa. Massimo Moratti è pronto a cedere una buona parte di quote mantenendo però saldamente la maggioranza, anche fino al 49 per cento, somma che lo farebbe rientrare dai denari spesi ad oggi. Ma continua a divertirsi, punta in alto e per l'Inter è ciò che più conta. Il progetto non si ferma alla continuità della famiglia, con il figlio Angelomario con compiti più diretti, ma mette in primo piano lo stadio di proprietà, discorso già avviato con il nuovo partner.
L'Inter agli interisti è un vecchio must che sta riprendendo quota, lavorano meglio, il calcio è passione, rendono il triplo. Qualche errore c'è stato nella scelta dei dirigenti, qualcuno se sparisse non farebbe neppure notizia. Per esempio il direttore generale Marco Fassone. Si è notato il giorno della presentazione e quello successivo quando Nike ha messo in vetrina le nuove maglie. Fine della visione. Era il tagliatore di teste designato ma se il macete è stato usato per due addetti alla comunicazione, siamo solo alla periferia della foresta. Se è stata poi sua l'idea delle spalmature, bè, occorre dire che non ha funzionato neanche un po': Julio Cesar, Maicon, Lucio e Sneijder piuttosto se ne sono andati, l'Inter ha risparmiato ingaggi pesanti ma con la casse a secco non ha potuto rimpiazzarli e dalle loro partenze ha rimediato solo una manciata di milioni. Per fare le rivoluzioni ci vogliono i soldi, liquidare i direttori in eccesso costa, ma più di dieci nell'organigramma continuano a essere troppi. Altri tremano, Moratti ha parlato di una società più snella e dinamica.
E Stramaccioni sa che dovrà richiamare tutta la gioventù sparpagliata in giro, per ora deve arrangiarsi con Colombi e Forte a causa della morìa che ha strozzato l'attacco. Intanto ha deciso di sbattere la testa contro il muro e continua a parlare di Champions: «Fino a quando saremo all'ultima di campionato con quattro punti sulla terza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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