Strama guarda il Cluj ma vede il futuro da Icardi a Paulinho

Strama guarda il Cluj ma vede il futuro da Icardi a Paulinho

nostro inviato ad Appiano Gentile

Ha una gran voglia di parlare di futuro Stramaccioni, anche se continua a ripetere che per arrivare da qualche parte servono piccoli passi. Intende lo scorrere attento della vita, partita dopo partita.
Ma è molto eccitato dall'Inter futura, come se questa non fosse ancora la sua, costruita con troppa attenzione al bilancio, senza sostituti adeguati alle partenze, un mercato invernale per metterci una pezza. L'occasione gliela offre Mauro Icardi, acquisto dato per definito: «Avevo già detto che l'Inter sta portando avanti operazioni per migliorare l'organico. Lo confermo. La società sta lavorando bene attorno a un progetto su cui ci metto la faccia. Abbiamo cambiato quindici giocatori, stiamo lavorando per rendere l'Inter sempre più futuribile». Una sorta di manifesto elettorale. Di Icardi, e poi anche di Campagnaro, ha preferito non parlare, ma quel «ci metto la faccia», lascia intuire quanto gli piaccia l'idea di restare dov'è e anche la rosa che avrà a disposizione. Massimo Moratti non ha messo completamente in ordine i libri ma si è avvicinato ai parametri richiesti da Michel Platini, e adesso ha in mente tante cose, basta non deluderlo in questi prossimi tre mesi e mezzo. L'Inter resta viva in tutte le competizioni in cui si è iscritta, magari non con le medesime percentuali di successo ma di questi tempi è già tanto: «Questo club ha il dovere e la forza di dare tutto per centrare gli obiettivi - ha detto Strama -. Non abbiamo mai snobbato nessuna competizione».
Lo dice anche per togliere qualsiasi equivoco sull'impegno di questa sera, sedicesimi, ci sarebbe il Cluj già qui da tre giorni. La stampa rumena è molto preoccupata per le condizioni di salute di Chivu e chiede se corrisponda al vero la voce di un nuovo intervento, e poi vuole sapere di Alvaro Pereira perché il Cluj è il club che lo ha portato in Europa. Strama si tocca e assicura che Chivu ha solo avuto un affaticamente muscolare lunedì mattina e quindi non lo ha convocato. Pereira, presente, apre il libro dei ricordi: «Ho lasciato compagni e amici in Romania, sarà una partita speciale». Anche Strama ha buone conoscenze da quelle parti, da responsabile degli Allievi della Roma c'era stato in cerca di talenti: «Ma solo chi non conosce il Cluj può commettere l'errore di sottovalutarlo. È arrivato a pari punti con il Galatasaray nel girone di Champions League e ha mantenuto otto undicesimi di quella squadra capace di vincere all'Old Trafford». Tutto vero, eliminato dai turchi che finiscono il girone a pari punti e con una peggior differenza reti ma vanno a vincere a Cluj, partita chiacchieratissima, sotto inchiesta per giocate anomale: «Scenderemo in campo al massimo della concentrazione perchè è un avversario pericolosissimo - dichiara Strama -. Rispetto il Cluj e il suo allenatore che sta facendo molto bene».
Fa sapere anche che non effettuerà turn-over, sebbene qualcuno, senza fare nomi, gli sembri stanco. I tre lì davanti un'altra volta, uno di loro riposa e lascia ad Alvarez: «L'unico con Guarin che può stare dietro le due punte». Il colombiano rientra, Kovacic gioca se al cento per cento. Dietro a quattro senza ulteriori strascichi sul modulo: «Una squadra va giudicata nel suo complesso quindi è difficile parlare di un reparto se non vedi il gruppo nella sua interezza», l'ultimo chiarimento sulla faccenda. Resta il grande limite: senza Milito non c'è prima punta e il gioco s'incarta.

Il Principe bisogna tenerlo buono, Europa league andata e ritorno, in mezzo Fiorentina e Milan: «Ma in questo momento penso solo alla gara col Cluj. Una finale si raggiunge passo dopo passo». Però Icardi, Campagnaro, Laxalt, Paulinho e chissà quale altra diavoleria ha in mente il presidente...

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