Diego Armando Maradona ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo ha conosciuto ma anche di chi non l'ha conosciuto personalmente ammirandolo solo sul rettangolo verde di gioco. L'emittente argentina TyC Sports ha agitato un po' le acque durante la cerimonia privata organizzata per rendere omaggio al Pibe de Oro: si tratterebbe di una strana richiesta dell'ex fuoriclasse dell'argentino ex Napoli, ovvero la presunta volontà di farsi imbalsamare una volta passato a miglior vita.
TyC Sports ha pubblicato un estratto di una sua presunta lettera scritta mesi fa: "Non desidero statue o monumenti in mio onore, voglio che la gente possa venire salutare me e non una riproduzione. Nel pieno delle mie facoltà, dispongo quindi che dopo la mia morte si proceda a imbalsamarmi ed espormi in un luogo adeguato", questo un passaggio di questa presunta lettera che sarebbe anche stata consegnata ad un notaio. La lettera in questione sarebbe dovuta finire nelle mani dei suoi familiari prima della sepoltura in modo da poter decidere delle sorti di Maradona.
Di fianco al padre e alla madre
L'Argentina ha reso omaggio al suo idolo anche se alla cerimonia funebre in forma privata hanno potuto partecipare gli amici stretti e tutta la sua famiglia. La salma è stata poi trasferita nel cimitero di Bella Vista con Maradona che è stato tumulato di fianco ai suoi amati genitori scomparsi ormai anni fa. Smentita dunque l'ipotesi dell'imbalsamazione anche se resta il giallo e il mistero su questa presunta lettera scritta di suo pugno dal Pibe.
Il Napoli ricorda il suo campione
Nella serata di giovedì 26 novembre il Napoli è sceso in campo contro i croati del Rijeka in Europa League e per il toccante minuto di silenzio, tutti i giocatori azzurri, hanno indossato la maglia numero dieci dell'ex fuoriclasse del calcio mondiale. Al termine del match Lorenzo Insigne, Dries Mertens, altri giocatori e il tecnico Gennaro Gattuso hanno voluto ricordare Diego con l'allenatore del Napoli che ha reso bene le idee con le sue significative parole: "È morto ma non morirà mai.
Già ieri in città c’era un’aria diversa, è stata una grande perdita, ma come ho già detto Diego non morirà mai perché è una leggenda. Peccato non aver avuto la possibilità di dargli qualche scarpata in campo, lassù farà compagnia a mia sorella”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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