Entrerà in vigore subito la riduzione della capienza degli stadi al 50% e quella dei palazzetti al 35% previste dal decreto per il contrasto alla diffusione della variante Omicron. Lo apprende l'Agi. Questo vuol dire che la restrizione si applicherà già ai big match di Serie A in programma all'Epifania (Milan-Roma) e il 9 gennaio (Inter-Lazio e Roma-Juve).
Intanto la Roma si è subito cautelata facendo sapere di aver sospeso la vendita dei biglietti delle gare contro Juventus, Cagliari e Lecce "in attesa di ulteriori delucidazioni e conferme circa la capienza degli stadi ridotta al 50%". Nei prossimi giorni verranno date ulteriori informazioni circa le modalità d'accesso alle prossime partite", ha scritto il club in una nota.
Ecco cosa cambia
La ripresa del campionato si avvicina:le squadre torneranno in campo il 6 gennaio, almeno così da programma, mentre la variante Omicron rilancia il problema Covid sul regolare svolgimento delle gare e l'accesso dei tifosi negli stadi. Nel frattempo, è arrivata anche una stretta sulla capienza per stadi e palazzetti: non più il 75% attuale, si torna al 50% con disposizione a scacchiera per gli stadi, mentre i palazzetti avranno un massimo del 35%.
Questo è quanto è emerso dal Consiglio dei ministri, nel quale si è parlato anche di una possibile riduzione della capienza sul modello francese (massimo 5000 spettatori): alla fine ha prevalso una linea più morbida, adottata oggi anche dalla Spagna. Per accedere allo stadio comunque, varranno le altre norme già introdotte: obbligo di green pass rafforzato (dunque obbligo di vaccino o guarigione da meno di sei mesi) e mascherina Ffp2.
Nel frattempo la riduzione della capienza ha indotto sette club di Serie A a sospendere la vendita di biglietti per le partite interne di gennaio. Si tratta di Atalanta, Bologna, Roma, Lazio, Inter, Juventus e Napoli. Giocoforza la nuova restrizione costringere molte società a rimborsare una parte dei biglietti venduti.
È quanto avvenuto per la sfida Roma-Juventus del 9 gennaio, per cui sono stati venduti già 42mila tagliandi. In questo caso la capienza del 50% fa scendere gli spettatori a 30mila con un'eccedenza di 12mila posti. In ogni modo per tutti i club sarà opportuno valutare se rimborsare i biglietti o altre formule di indennizzo.
Per i calciatori scatta l'obbligo vaccinale
Dal 10 gennaio tutti i calciatori italiani, come tutti gli altri atleti impegnati negli sport di squadra, dovranno vaccinarsi o essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi per proseguire la loro attività. È una delle decisioni prese dal Consiglio dei ministri. Nel giorno delle capienze ridotte, si è deciso di imprimere alla campagna vaccinale un nuovo impulso anche per lo sport.
Inizialmente dal 10 gennaio era previsto che il green pass rafforzato diventasse obbligatorio in piscine, palestre e sport di squadra al chiuso, ora la prescrizione diventa generale senza la divisione outdoor/indoor. A questo punto la fattispecie dei calciatori non va più a riguardare la frequentazione di una palestra o di uno spogliatoio bensì l'attività sul campo.
Per ora non si parla di deroghe,
quindi la norma attraverserà tutto il pianeta calcio, dal primo livello del professionismo all’ultimo del dilettantismo. Al momento attuale in Serie A la percentuale dei giocatori vaccinati è del 92%.Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?
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